1. Madre e figlia online


    Data: 02/09/2019, Categorie: Incesti Lesbo Autore: carole, Fonte: RaccontiMilu

    ... molto corta, giacca sbottonata sopra una camicetta crema, reggiseno e mutandine di pizzo, anche lei senza calze e con dei tacchi a spillo da 11 cm con laccetto intorno alla caviglia, molto provocanti.
    
    Arrivo puntale, entro al Four Season, vedo gli ascensori, salgo e devo dire che mi sento davvero il cuore in gola. Ho lasciato il cappotto in macchina e sono entrata dal garage, ma sono un po’ imbarazzata a camminare con un vestito così corto ed esposto dentro i corridoi di un albergo. Anche lei è nervosissima, ma io non posso rendermene conto. Fino a quando vedo la stanza, 2364. Sento solo silenzio, mi faccio coraggio, e ce ne vuole tanto, e busso tre volte come d’accordo. Mi apre. Entrambe restiamo di sasso, ci guardiamo con la bocca aperta finché lei non balbetta il mio nome: ‘Tiziana, cosa’ cosa fai qui”. Non so come ma riesco a rispondere: ‘Mamma, la stessa cosa che fai tu’ Cristo santo, cosa abbiamo combinato’ fammi entrare’.
    
    Entro e chiudiamo la porta dietro di noi, un imbarazzo così non c’è mai stato tra me e lei, cominciamo a ricordare in silenzio tutto quello che abbiamo fatto e detto chattando. Mi siedo vicino a lei sul divano, e solo ora notiamo come ci siamo vestite, e questo non fa altro che accrescere la vergogna. Noto quanto è corta la sua gonna, le sue scarpe, la camicetta sbottonata che lascia chiaramente vedere il reggiseno di pizzo. Provo a rompere il ghiaccio: ‘Scusa, come potevo immaginare chi eri’ è tutto così imbarazzante, scusami tanto mamma’. Ma ...
    ... anche lei si rende conto di non essere nella posizione di riprendermi: ‘Scusa tu, alla mia età fare queste cose, sentivo che poteva succedere qualcosa, che vergogna Tiziana, che vergogna”.
    
    Continuiamo a parlare, l’atmosfera è pesantissima, entrambe imbarazzate, entrambe reduci da un’eccitazione che fino a mezz’ora fa ci aveva fatto pensare di saltarci addosso appena ci saremmo viste. L’eccitazione erotica resta, e l’imbarazzo pure. Sento il profumo intenso che emana mia madre, qualcosa di fresco. Noto i particolari, la sua collana di perle, vedo che si è fatta la ceretta e le unghie, e lei nota lo stesso su di me.
    
    Lei guarda la bottiglia di champagne nel secchiello col ghiaccio, sorride per la prima volta: ‘Pensa che abbiamo detto che non avremmo avuto neanche il tempo di aprirlo. Ora lo lasciamo qui”. Sorrido, anch’io per la prima volta, allungo il braccio, prendo la bottiglia e la apro quasi a scusarmi: ‘Tanto è già pagato, almeno ne beviamo un bicchiere prima di andare, ok?’. Lei annuisce.
    
    Dopo aver bevuto quasi tutta la bottiglia però, passata un’altra buona mezz’ora, senza aver mangiato nulla, cominciamo a sentirci piuttosto brille. Ricordiamo le ultime volte in chat. E chissà perché le chiedo: ‘Quindi tu sei venuta qui direttamente con l’idea di fare sesso con me?’. Lei arrossisce e risponde: ‘Sì, no, voglio dire, non con l’idea di fare sesso con te Tiziana, con la ragazza che ci sarebbe stata. Mica tu sei venuta qui con l’idea di fare sesso con me, no?’. Ora ...
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