1. Giornalista di guerra 7


    Data: 02/09/2019, Categorie: Anale Dominazione / BDSM Autore: MisAlys, Fonte: xHamster

    Sedici ore. Due terzi di una giornata completa. Il tempo più lungo passato in aereo da capo a capo del mondo.
    
    Il tempo, il numero di ore consecutive passate alla base della redazione nel giorno in cui l'ultimo grosso nemico della nazione era stato preso, in attesa di notizie dai colleghi.
    
    Sedici ore....e niente di tutto questo.
    
    L'ultima giornata era state devastante per la psiche ed il fisico di Sara, trattata come una bambola di pezza nelle mani dei suoi aguzzini.
    
    Svuotata..sfibrata..prosciugata di forze fisiche e mentali...
    
    Non che gli altri giorni fossero stati tranquilli, ma l'ultimo giorno aveva rappresentato un punto di rottura per la giovane giornalista in quel maledetto luogo.
    
    Sara, da quando era svenuta per terra alla fine dell'ultima sessione, aveva dormito per sedici ininterrotte ore.
    
    Una sorta di c***, una sorta di scollegamento dal mondo, una pausa richiesta dal suo corpo dopo i giorni passati a godere e svenire all'improvviso, quando il cervello andava in sovraccarico di emozioni.
    
    Aprì piano gli occhi, la sua testa non fece pensieri, era vuota, credeva fosse tutto un sogno....di nuovo.
    
    Di nuovo....era tutto vero.
    
    C'era qualcosa di diverso però...non era per terra, non era su un cartone, non sentiva le mani legate....mi avranno liberata? sono salva? pensò...
    
    Provò ad alzarsi di s**tto, ma il cerchio alla testa e la pressione instabile furono un monito della cattiva scelta.
    
    Così svuotata non sentiva nemmeno dolori, sembrava ...
    ... fosse su una nuvola.
    
    C'era il bianco, mosse gli occhi e notò che c'erano delle lenzuola sotto di lei. Lentamente fece pressione con una mano sul suo giacigliò e si accorse di essere su un qualcosa di morbido, forse un materassino o qualcosa di soffice. Era spaesata per l'introduzione di questi confort.
    
    La stanza era in penombra, riuscì a vedere solo le grandi arcate bianche che la sovrastavano. Non ricordava queste forme architettoniche.
    
    Di nuovo il dubbio...sono salva? dove sono?
    
    Decise di provare ad alzarsi nuovamente, con più calma, per evitare nuove emicranie , per capire la sua realtà.
    
    La realtà si manifestò nuda e cruda. Mettendosi a sedere sul letto risentì, tutto d'un botto, nuovamente quel riempimento, quella presenza ingombrante proveniente dal suo di dietro. La sensazione le fece partire un attacco d'ansia, nonostante non fosse una novità.
    
    Mise a fuoco la stanza e la zona circostante. Difronte a lei, a meno di un metro dal bordo del letto, c'era uno specchio.
    
    Un nuovo maledetto specchio, come la prima volta che si era svegliata in quel maledetto luogo. Niente era cambiato, era ancora lì!
    
    Rimase a fissare la sua immagine allo specchio. Senza trucco, con i suoi capelli chiari sporchi, impastricciati, con gli occhi leggermente scavati, sembrava
    
    un'altra persona.
    
    Fu felice di notare che, come aveva avvertito, polsi e caviglie erano libere, ma la sua felicità fu smorzata dalla visione di un collare intorno al suo collo.
    
    Per fortuna non era ...
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