1. Racconto di natale - 2, la vendetta di babbo natale


    Data: 31/08/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    Era passato qualche giorno, i regali erano stati distribuiti, dopo un’estenuante notte di galoppate negli angoli più remoti della Terra, e tutti erano soddisfatti.
    
    Gli elfi erano impegnati nell’ultima fatica dell’anno: la preparazione del grande veglione di San Silvestro; dopo di che, avrebbero ricevuto un paio di mesi di meritato riposo.
    
    Col primo marzo, infatti, sarebbe ripresa la produzione: prima dei giocattoli generici, bambole di ogni tipo e sesso, trenini, automobiline ecc. Poi quando a giugno sarebbero cominciate ad arrivare le prime letterine, avrebbero spostato la produzione sui giocattoli richiesti. Era così che funzionava da che mondo è mondo.
    
    Gli elfi erano dunque indaffarati ad allestire il salone da ballo con festoni e luminarie; a cucinare cibarie di ogni tipo; a rifornire le cantine di vini, spumanti e bevande varie, quando improvvisamente Berretto Verde e Coda di Merluzzo furono convocati d’urgenza nello studio di Babbo Natale. I due ne furono stupiti: cosa poteva essere successo? era forse per quanto successo nelle stalle delle renne?
    
    Alquanto preoccupati, perché sapevano che Babbo Natale era alquanto moralista su certe questioni, raggiunsero lo studio del Capo e lo trovarono seduto sulla poltrona con un giocattolo in mano e il volto letteralmente stravolto dalla rabbia.
    
    Berretto Verde e Coda di Merluzzo si guardarono in faccia interdetti e si sentirono liquefare il sangue sotto lo sguardo del Capo, che dopo un lungo silenzio allungò il ...
    ... giocattolo verso il Direttore del Laboratorio, mostrandone la targhetta.
    
    “E questo cosa sarebbe?”, tuonò.
    
    “Co… cosa?”, balbettò Berretto Verde.
    
    “Made in Cina! – disse Babbo Natale con voce terribile – Da quando in qua distribuiamo giocattoli made in Cina, eh? Qualcuno riesce a spiegarmelo?”
    
    Berretto Verde sbiancò in volto: porca puttana, si sono dimenticati di togliere le etichette, quei deficienti del Reparto Pacchi!, pensò.
    
    “Allora? Riesci a spiegarmelo?”
    
    “Ca… Capo, ci dev’essere uno sbaglio…”, tentò di giustificarsi.
    
    “Sbaglio un corno! – urlò Babbo Natale, fuori dalla grazia di Dio – Ce ne hanno rispediti indietro un intero tir! Si può sapere cosa cazzo di diavolo è successo? Era il nostro vanto, l’impegno che ci eravamo dati: distribuire solo giocattoli usciti dai nostri laboratori… e adesso rischia di andare tutto a puttane per un direttore che non ha diretto niente! Allora, mi spieghi cosa è successo?”
    
    “Non capisco, Capo… - tentò ancora di giustificarsi Berretto Verde – ci dev’essere un errore…”
    
    “L’errore è stato mio, che ho affidato la direzione del laboratorio ad un… ad un…”, e strabuzzò gli occhi, quasi sul punto di un colpo apoplettico.
    
    Anfanò pesantemente un paio di volte, poi:
    
    “Vieni qui!”, riuscì a dire con voce gracchiante.
    
    Berretto Verde fece qualche passo esitante e appena fu a tiro, Babbo Natale allungò fulmineo un braccio, lo afferrò, se lo tirò sulle ginocchia e prese a sculacciarlo con mano pesante.
    
    “Ma, capo… - protestò ...
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