1. Legata al mio volere


    Data: 30/08/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Lesbo Autore: femdom_lover, Fonte: RaccontiMilu

    “Ciao amore mio, sabato come ti avevo accennato i miei escono: vanno al cinema e non tornano prima di mezzanotte. Ti va di venire a farmi un po’ di compagnia che sarò a casa da solo?”. Questo &egrave ciò che ti scrivo venerdì pomeriggio, per invitarti a passare quello che sarebbe stato un magnifico sabato sera a casa mia. Pochi istanti dopo il mio invio, mi rispondi al volo con un “Si!” molto deciso. Alle diciannove in punto del giorno dopo mi faccio trovare davanti a casa tua in macchina, aspettandoti per portarti con me a casa; ti presenti con cinque minuti di ritardo accuratamente vestita con due bei tacchi neri, dei pantaloni attillati dello stesso colore e il suo Colmar scuro sotto al quale indossa un bel maglione bianco. Apri la portiera, sali in macchina e mi dai un bacio pieno di voglia e di passione mentre mi appresto a far partire la Mito. A casa avevo già apparecchiato la tavola prima di uscire ed una volta arrivati inizio a preparare la cena. Voglio che ora sia romantico visto che siamo solo io e te, con la testa piena di pensieri su cosa fare e provare dopo il pasto: ti avevo promesso una sorpresa e giustamente sei curiosa, anche se in fondo già immagini di cosa si tratta. Finito di mangiare lavo velocemente i piatti; ti prendo poi in braccio, ti bacio, ma non ti porto in camera da letto come ti aspettavi, poiché avevo già preparato il necessario per la serata giù in taverna, ed &egrave lì che ti porto mentre continui a chiedermi “Ma cosa fai? Ma dove vai?”. ...
    ... Ti lascio seduta sopra al tavolo rotondo, poi prendo la sciarpa che mi hai regalato a natale e ti bendo impedendoti di vedere ciò che ti faccio. Sono consapevole di stare per avverare uno dei tuoi sogni che da un po’ di tempo mi esprimevi con maggior perseveranza. Inizio a spogliarti, senza fretta ma con decisione, fino a quando non resti totalmente nuda col sedere posato sul tavolo; prendo poi lo spago e le forbici ed inizio a tagliarne dei pezzi della giusta lunghezza per ciò che devo fare, ti faccio sdraiare di schiena e a partire dal braccio sinistro ti lego tutti gli arti alle gambe del tavolo. Sei un lago: hai le gambe divaricate come te le ho costrette io e sotto la tua amica c’&egrave una macchietta di umori gocciolati sul tavolo. Mi godo un po’ lo spettacolo mentre inizio a toccarmi pure io, poi, con lentezza quasi esasperante per te che sei lì a morire dalla voglia, mi levo la maglietta, i pantaloni, le calze e gli slip restando anch’io del tutto nudo. Ti accarezzo a partire dai piedi tutto il corpo con delicatezza, facendoti aspettare ancora. Sei mia ed &egrave questo che ti eccita particolarmente; continui a bagnarti sempre di più, senza tregua. &egrave ora di iniziare: salgo sul tavolo e mi metto a cavalcioni sopra di te, ti afferro il seno sinistro e mentre lo stringo con una mano, ti mordicchio e succhio con forza il capezzolo, ascoltandoti ansimare. Riservo dopo poco lo stesso trattamento all’altro seno, giocando poi con entrambi contemporaneamente. Mi spingo ...
«123»