1. Lo sai che cosa voglio da te


    Data: 14/08/2019, Categorie: Etero Autore: Bettina Saw Morgan, Fonte: EroticiRacconti

    ... cosce, almeno per quello che potevo. Nel frattempo anche lui si abbassò pantaloni e boxer quel tanto che bastava per potersi spingere in me con un’unica poderosa spinta, che mozzò il fiato di entrambi.
    
    «Questo è decisamente meglio che parlare di James..»
    
    Mi disse chinandosi su di me e avvolgendomi fra le sue braccia. Di mio gli artigliai una coscia con le unghie per spronarlo a muoversi, quella era una tortura bella e buona.
    
    «Forse hai ragione, ma potrebbe comunque succedere qualcosa.»
    
    «Che cosa devo fare per convincerti?»
    
    «Scopami e fammi dimenticare come mi chiamo.»
    
    Nel nostro rapporto non ero io quella che dettava ordini, lui era il capo e io ubbidivo, ma questa volta fu il contrario. Alla mia richiesta fu più che felice di accontentarmi. Nella stanza gli unici rumori che si sentivano erano i nostri gemiti alternati al cozzare dei nostri bacini ad ogni poderoso affondo. Ma quelle spinte non erano ancora abbastanza, una sua mano si insinuò sotto la maglietta per poter stringere il seno e successivamente pizzicarne il capezzolo bisognoso di attenzioni.
    
    Con le dita di entrambe le mani andai ad aggrapparmi alla scrivania, incurante di lasciare i segni delle mie unghie sul ripiano in legno. Tutto quel piacere era troppo, mi stava dando rapidamente alla testa, tanto che cominciai anche a sentir le gambe molli, oltre alla testa che si faceva leggera..sempre più leggera.
    
    «Dio, potrei morire per questo..»
    
    Mormorai prendendo a sfregare le natiche contro ...
    ... il suo bacino, mentre la sua mano abbandonava il seno e con una lenta carezza scivolava fino a raggiungere la mia intimità, dove separò maggiormente le labbra intimie esponendo il clitoride alle sue dita per poterlo tormentare, proprio come adorava fare. Con l’altra mano invece mi sculacciò con forza la natica, ero certa che il segno delle sue 5 dita sarebbe rimasto per lungo tempo e poi strinse con forza il mio fianco.
    
    «Non si muore per una scopata, ma sta ferma.. sempre che tu non voglia essere ancora sculacciata. Ma ho quasi la certezza che ti piaccia.»
    
    Non gli risposi, mi limitai solamente a mugolare per il piacere che mi stava donando e alle prime avvisaglie dell’orgasmo lo implorai a darmi ancora di più.
    
    «Ti.. ti pr..prego..»
    
    Le dita presero a muoversi ancora più frenetiche e allo stesso tempo anche le spinte aumentarono di intensità, tanto che cominciai ad avere il dubbio che ad ogni nuovo affondo la mia ragione mi stesse abbandonando. Ma questo era il prima.
    
    Appena il mio corpo fu scosso dall’orgasmo mi ritrovai la sua mano premuta sulla bocca per attutire qualsiasi cosa incoerente mi sfuggiva dalle labbra, ma le sue spinte non accennarono a diminuire, fino a quando si sfilò dal mio corpo, mi spinse a terra facendomi inginocchiare davanti a lui.
    
    Le mie mani si avvolsero subito sull’erezione prendendo a massaggiarle e le labbra avvolsero il glande prendendo a succhiarlo con frenesia, mentre con la lingua tormentavo la piccola fessura. Intanto sollevai ...