1. La mia Piccola iena


    Data: 12/08/2019, Categorie: Etero Lesbo Autore: anonima7, Fonte: RaccontiMilu

    ... bella lavata e poi si va nel prato. Mentre l’equino e legato fuori, entro nel box armata di pala e rastrello….Può un cavallo produrne così tanta?????!!!!!A parte le riflessioni personali ero intenta a rastrellare quando due candide braccia mi stringono da dietro. Sara.
    
    -Ehi dov’eri finita??Pensavo fossi al campo degli ostacoli, non ti ho visto, niente allenamento oggi???
    
    -Si, si ci siamo allenati ma una cosa blanda non voglio caricarlo prima della gara…
    
    -Ah già la gara…
    
    -Dai non fare così…lo so che non ti piacciono, ero venuta solo per stare un po’ con te…
    
    Mi leva il rastrello dalle mani… “stronza!”, lo penso ma non lo dico.
    
    Si allontana chiude il box con noi dentro e mi torna vicina…
    
    -Cosa vuoi ora?
    
    -Non lo sai?
    
    -Non lo immagino nemmeno…fammi vedere.
    
    Mi guarda lasciva, attacca il suo corpo al mio e lascia giusto lo spazio per la sua mano che si intrufola tra le mie gambe, e mi cerca attraverso i pantaloni.
    
    -Sei una piccola iena vogliosa!
    
    La bacio e lei risponde immediatamente, quasi a soffocarmi. Mi spinge sulle pareti del box, non stacca un secondo la sua bocca dalla mia. Ero quasi impreparata, non è mai stata così, aggressiva nel cercarmi, cosi determinata. Mi stacco dalla sua bocca, la sua lingua continua a cercarmi e lecca tutto quello che le capita a tiro, occhi, orecchie, collo…sembra che si stia dissetando.
    
    Spinge il suo pube contro il mio, cerca i bottoni della mia camicia, con ritmi ossessivi la apre e si avventa sul mio ...
    ... seno, il reggiseno è un piccolo particolare che può essere malamente scostato per arrivare dove vuole arrivare. Senza slacciarlo, fa’ scendere le spalline e il reggiseno scende sulla pancia, mi guarda i seni, sfiorandoli con la mano.
    
    -Sai…io le vorrei così, ne grandi ne piccole…proprio così….perfette!
    
    Inizio a slacciarle la sua camicia e le dico: “Tesoro, non devi…le tue sono bellissime così, io le trovo eccitantissime, per non parlare dei tuoi piccolissimi ed ora turgidissimi capezzoli!”
    
    In un attimo ribalto le posizioni, lei appoggiata alle pareti del box, io davanti a tenerla inchiodata..
    
    Mi lancio su quei magnifici capolavori in miniatura che sono i suoi seni. Tormento i capezzoli con la lingua e le dita, una mano la lascio scendere sul suo ventre.
    
    Le mie dita percorrono in picchiata la sua pelle, ogni centimetro è una piccola scossa di piacere sui miei polpastrelli. La sento gemere, la sento eccitarsi al mio tocco. Mi è sempre piaciuto quel suo modo di godere. Diverso da tutti.
    
    I suoi occhi si perdono in aria, diventano inespressivi, come fissati a guardare l’infinito a tempo indeterminato.
    
    Odio quei pantaloni che ha. Bianchi che accecano.
    
    Non ci siamo proprio, li sbottono e li tiro fin giù alle caviglie, voglio che se li pesti con gli stivali, voglio che quel bianco così irreale per quel posto vada via, voglio che porti i miei segni addosso anche una volta uscita da lì.
    
    La guardo appoggiata con le spalle alle tavole, il ventre proteso verso di me ...
«1...345...»