1. Una passeggiata nella villa


    Data: 10/08/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: CxMIII, Fonte: RaccontiMilu

    ... passò per la mente un brutto pensiero: ho appena preso i soldi al bancomat, la villa è deserta ‘ se mi strappano la borsa?
    
    Accelerò, incurante del rischio di incappare nuovamente in qualche sassolino, ed infatti, dopo pochi passi, ne prese una vera e propria manciata.
    
    Guardò ancora dietro, erano molto più vicini e si erano allontanati tra di loro, con quello al centro un po’ più indietro, come se stessero allargando una rete per catturarla.
    
    Cercò di tranquillizzarsi: sono le tre del pomeriggio, sono in mezzo alla città e loro sono tre normalissimi ragazzi, non mi succederà nulla.
    
    Ora il vialetto passava vicino ad un vecchio edificio. Era una scuola, almeno lei ricordava così.
    
    Adesso che era estate era chiusa. Ricordò che l’ingresso era esterno alla villa, su una strada laterale e quello che vedeva oltre la siepe che costeggiava il vialetto, era il giardino privato della scuola.
    
    Teneva stretta in pugno la tracolla della borsa mentre i sassetti che le erano entrati nei sandali le davano sempre più fastidio, ma non era proprio il caso di fermarsi.
    
    Una mano robusta la afferrò saldamente per un braccio, costringendola ad arrestarsi.
    
    In quel punto la siepe era meno fitta e lei scoprì che il giardino della scuola era separato dalla villa da un’alta e fitta rete, che con il tempo era stata ricoperta dalle piante rampicanti.
    
    Proprio lì c’era un gran buco, sufficiente a far passare una persona e Lucia si sentì posare una mano sopra il capo.
    
    Fu costretta ...
    ... ad abbassarsi e si ritrovò dall’altra parte, seguita rapidamente dai tre ragazzi.
    
    ‘Ehi ‘ ma che fate ‘ siete impazziti?’
    
    Neanche le risposero e la spinsero verso l’edificio che distava pochi metri.
    
    L’avevano messa in mezzo e la tenevano saldamente per le braccia, uno per lato, mentre il terzo, che li aveva sopravanzati di qualche metro, era corso a spalancare quella che doveva essere l’uscita di sicurezza, rimasta accostata e con una grossa pietra messa in modo che non potesse chiudersi completamente.
    
    Percorsero un corridoio dipinto di verde, solo poca luce filtrava dalle serrande semi abbassate e faceva fresco.
    
    La fecero entrare in un’aula e richiusero la porta alle loro spalle, poi uno di loro prese un banco e lo trascinò mettendolo contro la porta.
    
    ‘Tranquilla, non ti succederà nulla di male’, disse quello che sembrava il capo, mentre un altro tirava su la serranda facendo entrare la luce nell’aula.
    
    Beh, se non volevano la sua borsa e l’avevano portata in un luogo isolato, le loro intenzioni erano chiare.
    
    Accidenti, ma sono matti? Poco più che tre ragazzini, il più piccolo, forse non ha neanche diciotto anni.
    
    ‘Allora dai, spogliati!’
    
    ‘Non so che vi siete messi in testa, facciamo finta che non sia successo nulla, ora mi lasciate andare e …’, disse con il tono di voce più convincente possibile, cercando di recuperare una situazione che si stava facendo spinosa.
    
    ‘Dobbiamo farlo noi? Sarà molto più piacevole.’
    
    ‘Ma che volete farmi?’
    
    Aveva ...
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