1. L’esattore a casa


    Data: 05/08/2019, Categorie: Etero Autore: Il_Maestro, Fonte: RaccontiMilu

    Il campanello suonò per la seconda volta. Chi la cercava con tanta insistenza alle 11.30 del mattino? Sicuramente qualche venditore porta a porta. La tentazione era quella di ignorarlo ma poi la curiosità ebbe la meglio e alzò il citofono. Il piccolo monitor le restituì l’immagine sfuocata di un uomo in giacca e cravatta. Nella mano destra reggeva una ventiquattrore ma non aveva il tipico aspetto del rappresentante di aspirapolveri.
    
    ‘Sono l’esattore, signora – si presentò – vengo a riscuotere i debiti della finanziaria’.
    
    Rosa ebbe un sussulto: l’esattore a casa? Iniziò a sudare freddo e la fronte le si imperlò di minuscole goccioline che contrastavano nettamente con le guance in fiamme. Ormai non poteva più tirarsi indietro. Aprì il portone e lo invitò a salire.
    
    Tre piani con l’ascensore e fu sul pianerottolo. Rosa attese che bussasse al suo interno prima di aprire. Si diede una sistemata, ravvivò i capelli e con le mani lisciò la gonna che indossava sotto il grembiule, prontamente arrotolato e ficcato in fondo a un cassetto.
    
    ‘Buongiorno’, disse e nervosamente guardò l’orologio. L’uomo le tese la mano. La sua stretta era ferma e decisa e un sorriso gli tagliava il volto da parte a parte, rivelando una fila di denti bianchissimi. Era alto almeno venti centimetri più di lei – una strategia per metterle soggezione, pensò – e la sovrastava con la sua statura imponente e le spalle larghe, ma l’espressione era cordiale. Quasi rassicurante.
    
    Lo invitò ad ...
    ... accomodarsi sul divano, mentre lei si affannava in cucina per preparargli un caff&egrave. Voleva ritardare il momento il cui avrebbe dovuto pagare il suo debito.
    
    L’esattore la osservava dallo spiraglio della porta. Aveva un aspetto un po’ sciatto, tipico della casalinga frustrata, con un maglione largo che rendeva difficile indovinarne le forme, ma la bocca carnosa riscattava la sua bellezza scialba. Appena Rosa chiuse le labbra intorno alla tazzina, succhiandone avidamente il contenuto, immaginò di insinuarsi in quella bocca languida e foriera di mille promesse.
    
    Quando si riscosse da quei pensieri maliziosi, poggiò i documenti sul tavolo e mostrò a Rosa i dettagli del suo debito: cinque rate insolute per un totale di 1328 euro. La donna si portò una mano al petto, incredula.
    
    Era più di quanto suo marito guadagnasse in un mese e non si spiegava come l’uomo, sempre preciso e attento, avesse potuto creare un simile buco senza avvertirla.
    
    Gli occhi dell’esattore, intanto, si erano fatti avidi, i suoi capelli bruni erano diventati ancora più neri, mentre la bocca era spalancata in un ghigno sadico.
    
    Rosa provò a intenerirlo, borbottando qualche scusa e chiedendo clemenza, ma l’uomo fu irremovibile. Pretendeva tutta la somma, e in un’unica soluzione.
    
    ‘Non c’&egrave un modo alternativo per rimandare il pagamento?’, chiese Rosa poggiando la mano sulla coscia muscolosa dell’esattore. Lui avvertì il calore del corpo di lei attraverso la stoffa e sentì l’eccitazione montargli ...
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