1. L’analisi della conquista


    Data: 04/08/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Io t’ho lasciato da solo nel corridoio al buio, t’ho chiesto d’aspettare un attimo infilandomi dentro velocemente e richiudendomi la porta alle spalle. Ti sembra effettivamente d’aspettare da un’eternità, perché ogni secondo che passa appare che duri secoli, tenuto conto che lestamente nella tua mente s’inserisce il dubbio se non sia meglio andare via oppure no. La porta in conclusione s’apre, accompagnata da un cigolio che sembra voler svegliare tutto il palazzo, tu riesci a intravedere soltanto il mio volto velatamente rischiarato dalla luce di alcune candele.
    
    Ti faccio placidamente segno d’entrare, tu oltrepassi la porta in modo diffidente, incerto e a tratti timoroso, per il fatto che lasci vagare intorno lo sguardo cercando di capire dove ti ho effettivamente condotto: la stanza &egrave stretta e lunga, &egrave ingombra d’ogni tipo d’oggetti, da sagome indistinguibili nella luce tenue. A lato della porta c’&egrave un vecchio tavolino dove sono appoggiate diverse candele d’ogni dimensione e d’ogni forma, unica fonte di luce d’altra parte riscontrabile in quell’ambiente, oltre a un tenue raggio di luna che filtra dalla finestra collocata in fondo. A fianco si trova una sedia dove faccio cenno di sederti, la stessa &egrave però intenzionalmente rivolta in modo da porgere le spalle alla porta dalla quale sei entrato. Il pavimento di fronte a te &egrave coperto da qualcosa, forse da una coperta o dai cuscini e sembra soffice. Lentamente ti siedi nel posto che t’ho ...
    ... indicato, tu in modo accorto m’osservi durante il tempo in cui accendo altre candele e le appoggio su degli scaffali vicino a me, in modo che illuminino meglio la zona in cui mi trovo.
    
    Non ci vuole molto tempo per rendersi conto che la gonna e il maglioncino che avevo prima, hanno rapidamente lasciato il posto a un lungo vestito nero, che al presente hai modo d’ammirarlo correttamente, perché fascia il mio seno annodandosi dietro al collo per lasciare la schiena interamente nuda, giacché s’allarga discendendo morbido sui fianchi e sulle gambe completamente avvolte da quel fruscio nero. Tu tendi una mano verso di me come per volermi accarezzare, io l’agguanto tra le mie impedendoti dolcemente ogni altra mossa, in seguito bacio le tue dita a una a una, v’indugio sopra con la lingua facendola scorrere su ogni dito assaporandolo come se fosse un cibo divino.
    
    Questo qui &egrave il mio gioco privato con la tua mano, perché accarezzo il palmo con il mio volto, così come un amabile e garbato cucciolo che reclama le carezze, così come una mansueta gatta calcolatrice e forse opportunista che sa come accaparrarsi attenzione e ottenere premura. Tu mi guardi in modo pressoché ammaliato, mentre intanto mi scompigli i capelli sfiorando le spalle nude e scendendo sui fianchi, seguendo adorabilmente il profilo delle mie rotondità. Ti lascio percorrere il mio corpo mentre t’accarezzo la fronte, gioco con le mani nei tuoi capelli, prendo un fazzoletto nero e te lo lego intorno alla testa e infine ...
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