1. Diario di un rapporto molto particolare. - 8


    Data: 23/11/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Voyeur Trans Autore: CagedSissyCuck, Fonte: xHamster

    ... lui da solo. Sinceramente mi sembra un po’ pochino...
    
    Poi un brutto sospetto mi si insinua nel cervello: NON SARA’ CHE L’ALTRA VOLTA CHE SONO STATO QUI MI ABBIA IN QUALCHE MODO CONTROLLATO E ORA MI VOGLIA PUNIRE PER IL MIO CERCARE DI FICCARE IL NASO NELLA SUA VITA PRIVATA??
    
    Più ci penso e più mi sembra verosimile. Potrei essere stato ripreso senza accorgermene da qualche telecamera nascosta mentre frugavo in casa sua oppure, ancora peggio, mentre esaminavo i suoi filmini porno autoprodotti! Il pensiero mi provoca una sgradevolissima sensazione di paura alla bocca dello stomaco...
    
    Un momento, riflettiamo con calma...non è che non avessi considerato un’eventualità del genere, mentre ero qui a pulire la settimana scorsa; ancor prima di rinvenire i suoi DVD mi ero guardato intorno in più di una circostanza alla discreta ricerca di telecamere nascoste e avevo guardato di nuovo, con più cura, una volta scoperte le sue doti di attore e regista “fai da te”: telecamere nascoste non ne avevo notate...d’altronde è pur vero che se ne avessi notata una avrebbe voluto dire che tanto nascosta poi non sarebbe stata...
    
    Non lo so...magari mi sto facendo dei film mentali e invece quello che mi sta capitando è solo un altro dei suoi tanti modi di tenermi sulla corda punto e basta.
    
    Vedremo. Per ora posso solo starmene qui ad aspettare come un cagnolino alla catena.
    
    A proposito di cagnolini e cagnoni...I CANI CAZZO! Io me ne sto qui indifeso a quattro zampe, per giunta con la ...
    ... porta del capanno aperta e quelli staranno aggirandosi qua attorno famelici!
    
    Allungando una gamba all’indietro alla porta ci arriverei pure, e potrei darle un calcio per chiuderla...sempre che si aprisse all’indentro e non all’infuori come questa.
    
    Me ne rimango lì, inerme, con la testa poggiata ad un ripiano basso dello scaffale, cercando di ripartire come meglio posso il peso del mio corpo su ginocchia e palmi delle mani.
    
    Passa dell’altro tempo e, proprio quando mi sto convincendo che le belve non sono in giro, ecco che ne arriva una...
    
    Prima ne percepisco lo scalpiccio sul ghiaietto, poi lo vedo stagliarsi sulla soglia: è il maremmano giallastro, forse il più brutto dei tre, sicuramente quello più sporco e dall’aspetto più selvatico.
    
    Se ne sta lì un bel pezzo a studiarmi, non si muove. Continuo a tenerlo d’occhio. Per guardare verso la porta devo tenere la testa innaturalmente piegata all’indietro, comincio ad avere il torcicollo ma non oso staccare lo sguardo.
    
    Entra nel capanno, cauto, annusandone l’aria che sa di muffa. Mi si avvicina.
    
    Sono pietrificato, cerco di non muovere neanche un muscolo, per non irritarlo.
    
    Mi annusa le scarpe a lungo. Poi alza il muso e mi annusa il culo. Nel farlo mi sfiora e io, teso come una corda di violino, faccio un salto in avanti per allontanarmi da lui.
    
    Avrei dovuto scrivere “CERCO di fare un salto in avanti”, perché la catenella fissata in terra si tende di colpo e l’anello della birdcage quasi mi stacca le palle ...
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