1. Il debito di diego


    Data: 21/07/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: chupar, Fonte: Annunci69

    ... ancora con la bocca ricolma di sperma: “Sborrami nel culo, porco!”
    
    L’uomo ebbe un sussulto e poi cominciò a grugnire. Capii che mi stava sborrando dentro le viscere. Sudato, mi spinse sul divano a gambe aperte mentre un rivoletto di sperma mi usciva dal culo e andava lungo la gamba.
    
    Il ragazzo andò via, senza dire niente di più che: “Va bene. Hai un altro mese di tempo per pagare!”
    
    -“ Oh…mi avevi detto che saldavo.”
    
    - “Ma che cazzo vuoi? Ti ho ripulito quattro macchine rubate e poi ce lo siamo fatti tutti e due…Ti faccio uno sconto. Un mese!”
    
    - “E se te lo porto di nuovo?”
    
    - “Ne possiamo parlare…Tu mettigli minigonna, rossetto…completo, insomma. Vi aspetto in officina. Pure con i ragazzi, però, si deve dar da fare…Ciao eh!”
    
    Appena il tipo uscì dalla casa, mio cognato aprì la porta.
    
    Diego soddisfatto dell’accordo:“Mario, visto che vacca hai in famiglia?”
    
    A cazzo duro in mano - "Veramente…Che gran troia che sei" - mi apostrofò.
    
    Poi mi prese da dietro, mi mise a pecora, mi aprì le cosce e, strizzandomi il petto, mi penetrò con ...
    ... decisione. Protestai dolorante -“No, Mario... Ti prego...Il culo ancora no…" - ma invano, mentre venivo chiavato ancora. Sculacciandomi mi insultò: "Prendilo e stai zitta troia! Almeno sono uno di famiglia.”
    
    Mio cognato sembrava impazzito, mentre Diego si accendeva una sigaretta e a palle mosce si godeva la scena.
    
    Da dietro mi montava a cavalcioni, infilandomi il suo uccello nel culo ancora pieno della sborra dell’altro, quando Diego aprì una lattina di birra e gliela passò. Mario ne bevve un sorso, per poi ricominciare. Il suo cazzone scivolava e nello stesso tempo mi spurgava dal piacere del primo. Dopo una gran montata si sfilò per godere sulla mia faccia.
    
    Mio cognato e Diego, stravaccati sul divano, si scambiarono uno sguardo di complicità. Sapevo che avrebbero progettato delle situazioni che mi avrebbero reso sempre più succube del gioco.
    
    - “Rivestiti e vai a casa a lavarti vacca.” – mi intimò Diego.
    
    - “Siete due bastardi.” - Gli dissi mentre Mario mi rifilava uno schiaffo sul culo.
    
    - “…E non sai quanto” – mi ripose il suo complice.
    
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