1. Il debito di diego


    Data: 21/07/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: chupar, Fonte: Annunci69

    Diego prese in disparte mio cognato, durante una festa, dicendogli che ero una vacca. In realtà era incazzato con me perché non mi decidevo ad accettare il suo invito per scopare con i suoi due amici ai domiciliari. In realtà avevo paura che, andandoci, mi sarei potuto trovare in un giro pericoloso o che una pattuglia di carabinieri mi avrebbe potuto trovare a fare la troia con quei due, dovendolo poi cominciare ai miei.
    
    Mio cognato me lo riferì e non potei che dirgli di non credere a una sola parola. Per l’intera serata Diego, però, fece battutine piccanti su di me, anche nelle vicinanze dei miei, tanto che io finsi di stare al gioco, sorridendo e pregando che quella serata finisse.
    
    La sera seguente andai incazzato ad un appuntamento a casa di Diego. Lì ci trovai mio cognato che voleva vederci chiaro.
    
    Non ci mise molto a convincerlo: “Lo sapevo già che era una vacca...”
    
    Diego lo guardò e disse: “Se vuoi, vediamo fino a che punto ...”
    
    Mario accettò, mettendo come unica clausola che lui avrebbe dovuto poter assistere al tutto.
    
    Io ero senza parole. Veramente. Pensai che la cosa mi stava veramente sfuggendo di mano, ma in quella situazione non potevo fare un granché.
    
    Diego prese la biancheria della moglie e me la fece indossare. Quindi, posizionandomi come una bambola gonfiabile, mi fotografarono con i loro cellulari obbligandomi a non fare tante storie.
    
    Diego chiamò un amico: “Ciao, sono Diego.
    
    Ho delle foto che potrebbero interessarti.”
    
    Ci fu una ...
    ... risposta dopo pochi minuti.
    
    Diego disse a mio cognato di restare chiuso in camera da letto. Tenendo la porta socchiusa avrebbe potuto godersi lo spettacolo.
    
    Avevo il cuore in gola, quando sentii il campanello.
    
    Era un ragazzo sui trent’anni, forse trentacinque, piuttosto ben messo. Alto, spalle massicce, capelli corti, quasi rasati, labbra carnose, occhi stretti e scuri. Sembrava quasi un magrebino. Aveva una maglietta bianca a maniche corte da cui sporgevano braccia muscolose e tatuate. Sotto, una tuta da meccanico sporca di grasso: “Ciao, com’è che c’hai sto frocio vestito da zoccola a disposizione?”
    
    Diego: “…Come sta tua moglie? I bambini?”
    
    - “Non sono cazzi tuoi…Allora?”
    
    - “Un debito!”
    
    - “Un debito? E’ vizio eh? Non mi interessa…Non sono frocio.”
    
    - “Dai. Se sei venuto fin qui…Almeno provalo, no? Sei stato pure tu dentro e lo sai che un culo è solo un culo. E poi questa, te lo dico io, è una gran puttana! Che vuoi di più?”
    
    Il ragazzo rispose con durezza e toccandosi il pacco: “Completo e a pelo, come ai vecchi tempi?! Oppure non facciamo un cazzo di niente.”
    
    Diego gli sussurrò: “Certo! Siamo amici no? Che problema c’è?”
    
    - “Io non sono amico tuo, sei tu che mi devi tenere buono…”
    
    Poi Diego gli disse qualcos’altro che non capii del tutto, ma evidentemente stavo saldando un suo debito in natura. Finito l’accordo, l'omaccione venne da me e notai l’ingrossamento notevole nelle parti basse che andava lungo la gamba. Il porco si era eccitato e ...
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