1. Mirela, tacchi e piedi - cap.4 Stavolta nel mio ufficio


    Data: 21/07/2019, Categorie: Etero Autore: FrancoT, Fonte: EroticiRacconti

    ... mio cazzo eretto tra le sue gambe. Ci volle un attimo per entrare agevolmente dentro alla sua fichetta umida e bagnata.
    
    “Mmmmhh…..mi fai impazzire. Scopami! Scopami!”, mi incitò mentre già con i primi colpi entrai totalmente dentro di lei. Il mio pelo pubico sfregava contro alle sue chiappe ad ogni colpo che le infierivo. Tenendole le mani sui fianchi non potei non notare il suo leggero ammorbidimento nel fisico, ma non le dissi nulla. Era ancora ben tenuta ma si stava avvicinando ad una età in cui il mantenimento non era certamente cosa facile.
    
    “Sai che hai un culo bellissimo?”.
    
    “Veramente? E il resto?”.
    
    “E il resto anche. Sei davvero una femmina arrapante”, le dissi.
    
    “Grazie”.
    
    “Quando trascorreremo una notte insieme?”, le chiesi allora.
    
    “Non ti bastano questi incontri?”.
    
    “No. E nemmeno a te”, le dissi con sicurezza affondandole un colpo leggermente più forte dei precedenti.
    
    “Oh mio Dio. Piano! Così mi spacchi! E cosa te lo fa pensare?”.
    
    “La foga con cui ti sei presentata oggi. Quello me lo fa pensare”, le risposi. Poi la presi per i capelli dietro la nuca e la obbligai ad alzarsi leggermente. Avvicinai lateralmente il mio viso al suo e allungai la lingua per baciarla. Mirela si voltò ed a sua volta estrasse la lingua. Ci baciammo con passione e desiderio.
    
    Sentivo che se non avessi rallentato sarei venuto in fretta, ma allo stesso tempo sentivo che Mirela stava per raggiungere il suo secondo orgasmo. Mi fermai un attimo.
    
    “Che fai?”, mi ...
    ... chiese smettendo di baciarmi.
    
    “Mi fermo un attimo. Mi hai chiesto tu di fare piano”, le risposi guardandola a fondo nei suoi occhi.
    
    “Mmmhh…..no, dai….. spingi!”.
    
    Poi si voltò di nuovo poggiando le mani sulla scrivania e piegandosi nuovamente in avanti. Sollevò il ginocchio destro e posò anch’esso sul piano ed io sentii immediatamente aumentare il mio spazio di azione. Cercai di tenere duro e di resistere e riuscii, pochi attimi dopo, a farle raggiungere il suo secondo orgasmo.
    
    Mirela inarcò la schiena e mi fece capire di incrementare le spinte, cosa che feci all’istante. Lei sobbalzò e la sua scarpa destra cadde addirittura dal suo piede a terra. Poi cacciò un urlo quasi animalesco ed il suo corpo vibrò. Era il segnale che aveva raggiunto l’apice del piacere. Quando qualche secondo dopo riabbassò la gamba destra sentii la sua figa stringere il mio cazzo dentro di lei. Sapevo che non sarei riuscito resistere ancora molto.
    
    “Fammi venire con la bocca!”, le dissi spingendola ad abbassarsi davanti a me e lei lo fece subito. Si accovacciò allora davanti a me e per la seconda volta in quel giorno si prese il mio cazzo in bocca. Lo fece guardandomi dal basso fisso negli occhi e la cosa mi fece ulteriormente eccitare. Mirela era davvero una gran femmina e mi consideravo veramente fortunato a poter godere della sua compagnia. Sapevo che non sarebbe durata in eterno ma finché lei mi avesse voluto, io sarei stato disponibile.
    
    Abbassai una mano posandogliela sul capo e la ...