1. Farina


    Data: 16/07/2019, Categorie: Sentimentali Autore: scopertaeros69, Fonte: EroticiRacconti

    C'è chi odia il caldo, non io, oh certo non fraintendetemi, sudo come chiunque altro, e al lavoro mi sfianca, come chiunque altro, ma mi permette di limitare il mio vestiario a qualche pantaloncino, bermuda e magliette e polo di cotone, dormire sopra le lenzuola, spesso nudo. Mi piace camminare scalzo, sentire il sole e la brezza sulla pelle e lei...lei è come me.
    
    Arrivo a casa a pomeriggio inoltrato, serrande abbassate a metà quel tanto da creare quella piacevole penombra che da un ingannevole senso di frescura, lei mi ha preceduto di un ora nel rientro, è già in casa, pregusto l'idea di infilarmi sotto la doccia.
    
    Chiamo, risponde dalla cucina, appoggio le chiavi nello svuotatasche vicino alla porta e m'incammino verso la sua voce.
    
    Ed eccola, fresca di doccia in una vestaglietta da casa lisa, scommetto che sotto non indossa nulla, neppure la brasiliana, mi avvicino con evidenti propositi predatori, mi vede arrivare in tempo per respingermi ridendo, “Vatti a fare una doccia puzzi, io preparo l'impasto per la pizza”.
    
    Solo parzialmente sconsolato mi ritiro in buon ordine, rimandare il suo ratto non può far altro che aumentare il mio desiderio e lei lo sa, come sa che non può rifiutarsi, ma neppure lo vorrebbe.
    
    Sto sotto la doccia a lungo, tanto da lasciarle pensare che l'acqua mi ha disciolto, “Hei sei ancora vivo?”, rispondo chiudendo al fine la cipolla dell'acqua.
    
    Nudo sgocciolante afferro l'accappatoio, inforco le ciabatte, pulisco con una mano lo ...
    ... specchio appannato, mi guardo.
    
    La doccia ha lenito in parte il turgore alle parti basse, ma tornare alla temperatura ambiente e ricordarmi di come mi ha respinto poco prima, rinvigorisce ...i miei propositi.
    
    Eccomi di nuovo camminare verso la cucina, mi appoggio allo stipite della porta, la vedo impastare acqua e farina, affondarvi le mani dentro, modellare, comprimere, schiacciare e ricominciare daccapo.
    
    Mentalmente le mie mani quasi invidiano la consistenza a cui sono a contatto le sue, mentalmente rivivo la sensazione di essere io ad impastare le dita nella sua carne, mel comprimere i suoi seni, affondare nelle sue mele del culo.
    
    Guardo quella oscena vestaglietta, non può essere costata più di cinque euro al mercato del venerdì, sgraziata e dozzinale, l' avvolge e contiene a stento, la mia femmina.
    
    Le mani sporche di farina, un po' sulla fronte e sulla punta del naso, l'odore di lievito, neve bianca di grano sul tavolo, sbuffa e si impegna a modellare la pasta tra le dita bianche.
    
    Mi avvicino a lei, sa che sono lì, la vedo indugiare un attimo mentre continua ad impastare, sa che non la lascerò finire, vorrebbe dire qualcosa, forse prendere tempo, forse un semplice “aspetta” o “dammi un minuto”, come sa che non le darei retta.
    
    Il mio desiderio in qualche modo la tocca, la contamina, ne mina ogni proposito, lei è mia, lei semplicemente vuole esserlo, prova il tutto per tutto, forse spera che protendendo le mani piene di farina contro di me appena sdocciato mi ...
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