1. Quasi sveltina


    Data: 22/11/2017, Categorie: Etero Autore: ceasar12, Fonte: EroticiRacconti

    ... in pochi secondi e le tolgo solo i pantaloncini, lasciando libera la sua figa liscia. Le apro la camicia e lascio uscire le sue tette con i capezzoli già durissimi. In piedi le palpo la figa con lei che afferrandolo mi mena l’uccello. E’ già bagnatissima, ha voglia. Mi siedo e la faccio sedere sopra di me, senza toglierle la camicia che scendendo dietro copre il suo culo e cosa sta succedendo sotto. Il mio cazzo è tra le sue grandi labbra, lei fa su e giù per masturbarlo con la figa, ci baciamo appassionati, le ciuccio le tette, mi lecca il petto, ci lecchiamo ovunque possiamo arrivare. Il mio cazzo è durissimo e la sua figa continua a colare umori, vorrei metterglielo dentro ma ………..si avvicina all’orecchio:” lo voglio in bocca, ho una gran voglia di succhiarlo”.
    
    La guardo con i suoi occhi che brillano:” andiamo, non qui…..” e dicendolo lo faccio entrare nella sua figa bagnata, cosa che le procura i brividi sulla pelle. Ha una bella figa, non stretta, cosa che fa capire un uso continuativo, avvolge il mio cazzo, è caldissima e ci si scivola da dio. Le si sfila, si abbassa e lo imbocca, pochi secondi per assaporarlo e leccarlo. “lo voglio, voglio succhiarlo, voglio pomparlo, lo desidero……..”
    
    Il tempo è sempre sul brutto, raccogliamo le nostre cose, io mi infilo solo la camicia, non metto i pantaloni, lei rimane con la camicia aperta. Ci avviamo verso la passerella che ci conduce verso il suo appartamento. La spiaggia è sempre deserta e lei lungo il tragitto, ...
    ... guardandosi attorno, in due tre momenti si ferma, si inginocchia e mi imbocca il cazzo. Lo succhia pochi istanti per poi ricominciare a camminare al mio fianco. Le tocco la figa, bellissimo, ha voglia, la trasmette con gli occhi, con le tette, con la figa, con i movimenti. Arrivati a pochi metri dal caseggiato ci infiliamo malvolentieri i pantaloncini. I miei mettono ancora più in risalto il mio cazzo in tiro. Per fortuna il suo appartamento è uno dei primi della via. Saliamo le scale, secondo piano, percorrendo gli scalini velocemente, con lei che continua a toccarmi il cazzo, ad afferrarlo, a menarlo. La porta del suo appartamento è l’ultima del corridoio, in un rientro di 1.5/2 metri. Mi spinge a muro e con tutte e due le mani mi fa scivolare i pantaloni in giù. Si abbassa e ricomincia a pompare, mentre con una mano armeggia nella borsa, cerca le chiavi suppongo.
    
    “ dove ti piace sborrare? Bocca, faccia, tette? Dove ti piace?”
    
    Inebetito “ ti piace la sborra?”
    
    “si, da matti, mi piace in bocca, mi piace sul viso, mi piace spalmarmela. Ma mi piace anche sentirmi costretta, dominata, sottomessa” e dicendolo si riattacca.
    
    Apre la porta, si solleva, fa per entrare. Le prendo i lembi dei pantaloncini, li tiro tutti giù, rimane a culo scoperto. Le tiro una sculacciata a destra e a sinistra, forte, decisa accompagnata da un “ succhia troia”. La prendo per i capelli facendola abbassare con lei che ricomincia a succhiarmi il cazzo con una potenza da urlo. Sento la sua lingua ...