1. Apré Ski


    Data: 22/11/2017, Categorie: Gay / Bisex Anale Autore: aramis45, Fonte: xHamster

    ... assorbire ed esaltare tutto ciò che lo circondava. Il modo in cui la sua faccia, non rasata da un giorno, sembrava così calda ed accogliente.
    
    Passai tutta la sera a mettermi a posto i pantaloni. Ringraziando il cielo che il mio inguine fosse nascosto alla vista dalla tavola. Penso di aver bevuto più di quanto normalmente facevo, tentando di calmare i miei nervi mentre la mia mente correva.
    
    Perché era solamente in quel giorno che cominciavo a sentire questo per lui?
    
    Mangiammo e parlammo. Alla fine della sera non mi curavo più di niente. Ora sapevo quello che volevo. Dovevo solo tentare. Forse non era nell’ordine delle cose. Non lo sapevo. Non me ne curavo. Dovevo solo farlo.
    
    Tornando al nostro cottage la fredda aria serale ci colpì. Non avevamo cappotto, erano solo pochi minuti di cammino per raggiungere l’abitazione e non avevamo pensato di averne bisogno. Mentre ci avvicinavamo andai avanti un po’ per aprire la porta. Mentre inserivo la chiave sentii qualche cosa di molto freddo e bagnato colpirmi la nuca. Una palla di neve. Mi voltai e vidi Marco fermo a pochi metri da me che stava ridendo.
    
    Accettando la sfida, mi rimisi la chiave in tasca e raccolsi un po’ di neve da terra. Marco non era un obiettivo difficile da colpire. Sembrava paralizzato dal ridere. Guardò giusto in tempo per vedere la palla di neve lasciare la mia mano ed arrivargli in testa. Quasi immediatamente reagì. Prese dell’altra neve mentre ero io ora a ridere. Venne verso di me, cercai di ...
    ... spostarmi, ma affondai nella neve. Lui mi si avvicinò, tirò il collo della mia maglietta aprendola un po’ e gettò dentro la neve fredda e ghiacciata sopra il mio corpo caldo. Le mie corde vocali si gelarono di colpo. Ancora una volta il mio amico non fu più in grado di muoversi o parlare per il gran ridere.
    
    Alla fine riguadagnai la calma e feci l'unica cosa che potevo fare, lo abbrancai e lo trascinai a terra. Mi sedetti sopra di lui e cominciai a bombardargli faccia, collo ed ogni altra parte con piccole palle di neve. Rimanemmo a terra rotolando sulla neve come bambini di sei anni.
    
    Marco riuscì ad allontanarmi da sé e mi girò sulla schiena prima che avessi l’opportunità di farlo io. Gettò tutto il suo corpo su di me, così ora mi si era sdraiato sopra. Alzai lo sguardo, il cielo chiaro della notte e le migliaia di piccole stelle scintillanti incorniciavano le sue fattezze perfettamente cesellate. Le risa morirono, lui si alzò ed allungò un braccio per aiutare a fare lo stesso. Ripresi la chiave dalla mia tasca ed aprii la porta dello chalet.
    
    Nella stanza c’era un confortevole caldo, avevamo acceso il fuoco prima di andare a cena. Il legno scoppiettava mentre la stanza era fiocamente illuminata; lo scenario perfetto mentre Marco cominciava a togliersi i vestiti bagnati.
    
    Si tolse la maglia di lana pesante ed il suo corpo magro mi si rivelò. Una piccola goccia di acqua della neve fusa gli gocciolò giù per il torace, intorno all’ombelico e scese bagnando la linea di peli ...
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