1. Il passaggio (capitoli 16 e 17)


    Data: 13/07/2019, Categorie: Trans Autore: Federossetta, Fonte: Annunci69

    ... bocche si incontrarono in un saluto silenzioso e quando si lasciarono io ero seduta su di lui.
    
    Ormai la mia coda si stava allentando, allora la slegai del tutto rimettendomi l'elastico al polso e lasciando ricadere i lunghi capelli mossi sulle spalle. Con la mano destra cercai il suo membro e lo strinsi forte. Poi lo portai in corrispondenza del mio buco e non appena lo trovai mi sedetti sopra. Siccome in quella posizione toccava a me dettare il ritmo, cominciai a saltellare da seduta sul suo cazzo, man mano che il tempo passava io andavo sempre più forte. Il mio uomo sembrava non avesse limiti. Sospettavo avesse già sborrato uscito dalla doccia, perché avevo sentito il suo cazzo leggermente dolciastro al primo assaggio, eppure ora sembrava avere ancora più desiderio. Mentre molleggiato sul letto le mie tette ballavano su e giù ad ogni colpo, finché non mi piegai sulla faccia di Andrea, così lui iniziò a mordicchiare e baciarle. Nel mentre iniziai un lungo succhiotto sul suo collo per concentrarmi di meno sulla fatica che facevo.
    
    Dopo poco mi fermai io. Ero sfinita e sudavo, i miei capelli erano persino marci. Però siccome lui non aveva finito con me, mi mise delicatamente a pecorina, le braccia che si tenevano sul pezzo in legno del letto a baldacchino, mentre lui da dietro mi penetrava senza che lo vedessi. Fui quindi trapanata alla cieca, alcune volte Andrea si dava la carica, sculacciando le mie natiche che rispondevano con un rumore schioccante.
    
    E così quando ...
    ... si fermò capii che aveva raggiunto il culmine. Stravolta però, mi coricai sul letto a testa in su anziché andare da lui. Andrea allora si sfilò il preservativo (che aveva già cambiato più volte durante il rapporto) e si sedette sulla mia pancia, alla base del seno. Infilando il cazzo tra le mie tette, lo vedevo uscire ogni qual volta muoveva il bacino verso di me. Non ci volle tanto affinché mi sborrasse in bocca. Accolsi con amore il suo caldo seme, che non ingoiai tutto. Il resto me lo spalmai su tutto il corpo, poi ci coricammo l’uno vicino all'altra e giacemmo abbracciati.
    
    Solo poi durante la notte mi alzai per entrare di nuovo nuda nella doccia, e sotto il rumore e il tepore dell’acqua scrosciante, lasciai vagare il mio pensiero felice verso placidi e spaziosi paesaggi.
    
    Capitolo 17: Amicizie
    
    La mattina mi alzai con calma, stropicciai sono gli occhi accorgendomi pian pianino di essere crollata addormentata senza nulla addosso la notte precedente. Sorniona, mi tirai le coperte fino al collo e sbadigliai profondamente. Ero sola nel letto gigante al centro della stanza di Andrea. Per nulla preoccupata di dove fosse andato, piegai la testa di lato e fui inondata da una luce bianca proveniente dalla finestra. Le tende erano tirate e si vedeva perfettamente la terrazza, oltre la quale una lontana siepe mi separava da un’ancora più lontana città. “Andre...” chiamai con foce flebile. Nessuno mi rispose. Allora mi sedetti sul letto, esponendo la mia pelle nuda alla luce ...