1. Rio


    Data: 10/07/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: maledesire, Fonte: Annunci69

    ... il loro torace e i tatoo a forma di stella che circondavano i loro capezzoli sormontati su due colline che i loro pettorali formavano. Io ero inginocchiato a terra, con le braccia legate dietro la schiena e completamente nudo. Uno di loro mi si avvicinò; avevo il suo rigonfiamento all’altezza del mio viso che tirò verso si sé strofinandomi la faccia sui suoi pantaloncini. Poi mi prese per il collo e mi alzò come fossi uno straccio, quindi mi centrò con un destro micidiale che mi fece volare a terra. Un altro mi diede un colpo allo stomaco con il calcio del mitra e mi ordinò di alzarmi. La mascella mi faceva un male cane e ci vedevo poco dall’occhio sinistro. Sembrava mi avesse colpito con un martello ma mi tirai in piedi per evitare altri guai.
    
    Continuammo a camminare per ore in mezzo ad una vegetazione sempre più fitta. Giungemmo in una radura mentre si faceva sera e ci accampammo. Si prepararono due tende e si misero a mangiare e bere. Io ero di fronte a loro ancora nudo legato e imbavagliato. Cercai di chiedere acqua. Uno si alzò si mise davanti a me rovesciando della birra sulle mia testa. Lo guardai con odio e lui aprì la zip dei pantaloni e cominciò ad inondarmi di piscio. Mi buttai sul fianco per evitare il getto sul viso mentre faceva scorrere il suo getto su e giù per il mio corpo a terra tra le risate dei suoi compagni. Alla fine mi colpì in testa con il manico del mitra tramortendomi.
    
    La pioggia scrosciante mi svegliò. Mi rizzai seduto e alzando la testa per ...
    ... assaporare l’acqua. Mi si inzuppò il bavaglio e l’acqua piovana si unì al fango secco che lo copriva; ma potevo bere.
    
    Scoppiò una specie di tempesta con tuoni e forti lampi che quasi illuminavano a giorno. Loro stavano al riparo nella tenda sicuri che non potevo scappare. Dove sarei andato? Da solo, nudo e legato in mezzo alla foresta. La faccia mi doleva e non riuscivo ancora ad aprire bene l’occhio; evidentemente ero gonfio un casino e le pulsazioni mi martellavano il cervello.
    
    Finalmente la pioggia cessò, mi ero appena addormentato appoggiato ad una roccia visto che il terreno era una vasta pozzanghera. Uno sberlone mi svegliò e venni tirato per i capelli strisciando qualche metro più in là. Tentai di fermarmi ma un’anfibiata mi centrò il fianco. Fui messo in ginocchio con la faccia rivolta all’insù verso il mio carnefice mentre un altro mi tirava per i capelli. Mi venne tolto il bavaglio e il tipo davanti cercò di infilarmi una morsa in bocca. Serrai i denti ma quello dietro mi prese per i coglioni strizzandoli e facendomi urlare. Era una morsa che legata sulla nuca mi teneva aperta la bocca.
    
    Venni messo a terra col busto legato al tronco di un albero e poi i due tirarono fuori i loro cazzi e cominciarono a pisciare indirizzando i loro getti dentro la mia bocca spalancata. Ridevano i due bastardi mentre io dovevo ingoiare quel liquido caldo per poter respirare. Se tentavo di buttar fuori arrivava lo sganassone.
    
    Ma la tortura non finì così; i due cominciarono a ...
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