1. Rio


    Data: 10/07/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: maledesire, Fonte: Annunci69

    ... lasciando spazio al piacere che tentavo invano di scacciare. Per fortuna il tipo in poco tempo esplose la sua eccitazione dentro di me ed il liquido caldo nuovamente mi invase, proprio mentre sentivo crescere anche una mia erezione. Il tipo dietro di me mollò la presa e mi trovai appeso a testa in giù con le gambe sopra le spalle del mio secondo violentatore. Una mano cominciò a smanettarrmi il cazzo portandolo in completa erezione. Tutti ridevano mentre il mezzo cominciò a sobbalzare per delle buche. Fui mollato a terra e imbavagliato. Restai immobile in attesa della terza violenza dentro di me quando ci fermammo. Venni preso e con un calcio gettato fuori giù a terra; caddi su una pozza di fango per cui l’impatto fu limitato, fortunatamente visto che le mani erano ancora immobilizzate dietro la schiena e non potevo limitare un violento impatto a terra completamente nudo. La buca era infatti profonda una trentina di cm e questo salvò la mia faccia e il mio cazzo da una forte caduta anche se fu causa di forti difficoltà nel rialzami non potendo usare le braccia. Ci misi troppo per i miei aguzzini ed una frustata mi colpì sulla schiena e le braccia. Fu come una scossa seguita da un forte bruciore. Arrivai alla terza prima di uscire dalla pozza mentre sentivo il mezzo ripartire.
    
    Cominciammo a camminare in mezzo alla foresta. Il caldo era infernale, avevo sete e in bocca la fascia che si era imbevuta di fango si era seccata. Il terreno era umido e l’erba alta mi arrivava ...
    ... sopra le ginocchia. Non potendo vedere dove andavo, spesso cadevo a terra ed ogni volta venivo colpito con qualcosa di più largo della frusta precedente, probabilmente una cintura che mi attraversava le natiche. Il mio culo bruciava ed era viola scatenando ogni volta la risata dei miei rapitori.
    
    Il tipo che mi precedeva si divertiva a storcere i rami che incontravamo nel passaggio e mollarli come un elastico mentre venivo avanti graffiandomi il petto; l’ennesima volta mi arrivò sulle palle facendomi cadere a terra per il dolore. Ci fu un piccolo battibecco tra il tipo davanti a me e quelli dietro. La lingua era diversa da prima e non capii una parola. Fui fatto inginocchiare tirandomi per i capelli e mi venne tolta la benda agli occhi.
    
    L’angoscia mi prese. Ero in mezzo alla foresta con 4 ragazzi armati di mitra e coltelli. Erano più piccoli di me, il più grande forse arrivava a vent’anni; ma più alti nonostante io sia 188 cm. Avevano tutti un tatoo colorato di verde che partiva dall’occhio destro e scendeva su viso e collo per poi propagarsi su tutta la spalla e coprendo l’intero braccio fino al polso. Dava l’dea della pelle di un alligatore; ma non mi spaventava quello quanto il fatto che ora si facevano vedere in faccia. I Loro corpi erano una perfetta armonia di muscoli definita alla perfezione; gli addominali erano formati da piastrelle che formavano un six pack degno di Mister Olimpia. Erano vestiti esclusivamente con dei pantaloncini in jeans lasciando in bella mostra ...
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