L'ultimo treno della sera (il passeggero)
Data: 04/07/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: orsonaked, Fonte: Annunci69
In ritardo! Il treno delle 22.40 per Ventimiglia è sempre in ritardo: la cosa che più mi fa girare i coglioni è l'attesa in questo nulla.
Sono stanco, la giornata come al solito è stata dura ma non mi voglio lamentare: aver trovato lavoro in cantiere è stato una vera "manna" dal cielo, dopo quasi un anno passato senza. Mi accendo una sigaretta e tiro la prima boccata, liberatoria ma sento i polmoni andare a fuoco: devo decidermi a smettere.
Nell'altoparlante una voce femminile molto suadente annuncia l'arrivo del mio treno: cazzo! Me lo ha fatto indurire! Sono proprio messo male se basta questo a farmi eccitare ma in effetti non scopo da mesi: la mia donna è sparita un anno fa, più o meno in concomitanza con il mio lavoro, puttana! So che si fa scopare giù al fiume dai negri, per soldi; so di non aver perso molto.
In lontananza vedo arrivare i fari che tagliano il buio: mi conforta sapere che tra poco farò due parole con Laurent, il vecchio controllore: penso di essergli simpatico e lui lo è a me. Mi vuole bene e in questo periodo in cui spesso sono senza biglietto, chiude un occhio: sono ancora un po' preso dai debiti che piano piano sto cancellando e tempo fa gli raccontai la mia storia: da quel momento mi tratta come un figlio.
Salgo, il treno è quasi vuoto come sempre: vado verso il fondo e per un posto libero ho solo l'imbarazzo della scelta.
Ripartiamo, mi lascio cullare mentre guardo le luci della notte: Nizza illuminata, si estende davanti a me ed è ...
... affascinante, anche se in una notte ventosa come questa.
- "Buona sera, mi favorisce il biglietto, prego?!" dice una voce grossa e maschile, in francese, al mio fianco.
Mi giro e con stupore fisso senza aprire bocca un ragazzone mulatto vestito da controllore che non riconosco subito come tale:
- "Ma il controllore è Laurent!" penso dubbioso.
- "Monsieur...Votre billet s'il vous plaît!" dice contrariato alzando la voce. Il panico mi assale: faccio finta di cercarlo in tutte le tasche, sperando che la sua attenzione venga attirata da altro ma lui continua a fissarmi freddo come una pietra.
- "Ma...non c’è Laurent stasera?" chiedo cercando di prendere tempo
- "Lei è un parente?" replica severo
- "No siamo amici" rispondo inghiottendo meccanicamente della saliva:
- "Allora non posso darle questa informazione" dice come un automa. Le sue parole suonano in modo strano, mi inquietano e non ho il coraggio di chiedere altro.
- "Ecco, io non capisco...eppure lo avevo in tasca" balbetto senza controllo.
- "Ok mi attenda qui, devo fare il giro del treno e arrivo!" mi risponde senza comprensione, allontanandosi.
No cazzo, una multa adesso no: non saprei dove prendere 80 euro se non togliendoli dall'affitto o dalla spesa alimentare. Mi risiedo tenendomi la testa tra le mani: possibile che la sfiga si sia accanita su di me? Sempre più cieca e impietosa! Mi maledico e mentre ancora sto imprecando ricompare il ragazzone:
- "Venga con me" dice con tono ...