1. La tettona del paese 2


    Data: 01/07/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Alianna, Fonte: EroticiRacconti

    Dopo quella prima notte di sesso al bar per riprendermi mi ci volle una settimana.
    
    Avevo le tette viola, i capezzoli con le croste, fica e culo in fiamme e mi avevano lasciato morsi e graffi.
    
    Non avevano avuto pietà e mi avevano fatto intendere che non sarebbe stata l'unica volta.
    
    Io, nonostante tutto, godetti molto, e l'idea di riprovare l'esperienza non mi dispiaceva affatto.
    
    Il mio amico Giovanni si era scusato, mi aveva detto che lo avevano costretto e che purtroppo volevano farlo ancora.
    
    Io gli chiesi che cosa sapesse e mi disse che avrebbero voluto farlo nuovamente magari ampliando la partecipazione a 15.
    
    Io caddi dalla sedia e dissi: ma sono matti, vogliono uccidermi per caso?
    
    Giovanni allora replicò: questa volta saranno più delicati e anche tu sai gia a cosa vai incontro.
    
    Io arrossi e sperai stesse scherzando.
    
    Passarono un paio di settimane e cercai di non pensarci più...fino a che un pomeriggio ricevetti una telefonata anonima: troia...se non vuoi finire male stasera vieni al casolare in fondo al paese....e vestiti da puttana...
    
    non feci tempo a replicare che buttarono giù ...
    
    ero disperata....e cedetti al ricatto.
    
    Alle nove ero in macchina diretta al casolare.
    
    Avevo un vestito nero corto e scollato senza nulla sotto e un paio di sandali tacco 15.
    
    arrivai, scesi dall'auto e suonai alla porta.
    
    Venne ad aprirmi un uomo alto e incappucciato.
    
    Mi prese per mano e mi condusse al piano di sopra.
    
    Il vecchio casolare ( ...
    ... così lo chiamavamo noi del paese) era in realtà, al suo interno, una splendida alcova predisposta a scannare le povere vittime.
    
    C'era una grossa stanza con un letto e vari divani.
    
    C'erano almeno 15 uomini incappucciati ad aspettarmi e non appena entrai tutti applaudirono.
    
    Io ero al centro della stanza.
    
    Le tette quasi uscivano dal vestito che, essendo corto, faceva intravedere lo spacco della fica.
    
    Finalmente uno parlò:
    
    puttana, non importa se riconosci le voci, ci tenevo a dirti che ci hai fatto godere molto e vorremmo che una o due volte al mese tu fossi la nostra puttana.
    
    Siamo disposti a pagarti bene ma sappi che no potrai tirarti indietro su nulla.
    
    Mi mise davanti un assegno di diecimila o e disse: domattina, se te lo sarai guadagnato sarà tuo.
    
    io deglutii e annuii con la testa.
    
    Non feci in tempo a capire che uno mi afferrò da dietro e disse. ora ti bendiamo e i usiamo un pò.
    
    Io respiravo forte, ansimavo e avevo paura ma stetti al gioco.
    
    Venni bendata e fatta girare su me stessa per farmi perdere il senso dell'orientamento e poi mi venne dato del liquore da bere....così sarai nostra completamente dissero.
    
    Io bevvi, mi girava la testa e barcollavo.
    
    Mi strapparono il vestitino e mi ammanettarono, credo, ad una testiera di letto.
    
    Ero distesa, completamente nuda, con le braccia in s bloccate e inerme.
    
    Mi dimenavo ma in due mi tenevano ferme le gambe e ti preamboli iniziarono a fottermi, tutti, uno alla volta.
    
    Due mi tenevano le ...
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