1. L’acconciatore


    Data: 26/06/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... nuda nello specchio vestita solamente con i collant. Hanno però un pregio i collant, se hai le gambe ben depilate hanno dalla loro parte quello di coprire le piccole imperfezioni della pelle e dare tono ed elasticità alla gamba, perché indossati senza le mutandine la tengono premuta, l’aprono e ci entrano dentro. Il tepore che riempiva la stanza m’invitava a fare con calma, sicché mi voltai per specchiarmi le chiappe, risistemai i collant facendoli aderire bene. Indossai la casacca color ambra che Armando m’aveva offerto, poiché arrivava appena a coprire l’inizio delle cosce, era d’un tessuto che pur essendo impermeabile ridava alla pelle un piacevole contatto. Lo raggiunsi nella stanza da lavoro, seduta sulla poltrona offrii il capo reclinato alle sue mani, per il fatto che sentivo le sue dita passarmi leggere lo shampoo nei capelli facendo in seguito scorrere adagio l’acqua tiepida, mentre quell’azione mi donava un gradevole brivido sul collo facendomi socchiudere gli occhi e nel contempo rilassandomi.
    
    Davanti c’era uno specchio orizzontale, rasserenata con le gambe un po’ aperte vidi specchiati i collant coprire i piedi nudi e poi su oltre i disegni fino a intravedere la foltissima nera peluria. In inverno, quasi a farle più caldo, la lasciavo ricoperta di quei tantissimi peli neri, per poi spogliarla all’approssimarsi dell’estate. Il sole tiepido filtrato dai vetri mi cullava la mente, non riuscivo a capire che cosa avrei voluto che lui mi chiaramente facesse, eppure ...
    ... sentivo che ero eccitata perché ebbi quasi vergogna di sentirmi bagnata. Lui teneva la forbice come uno scultore, lo scalpello e attribuiva colpi di taglio per poi fermarsi per contemplare ammirato quell’opera. Quando raccolse tutti i miei capelli tra le sue mani osservandoli da dietro, sentii premermi contro il suo cazzo percependolo gonfio e grande. Io non mi spostai, lo lasciai fare con gli occhi chiusi, mi dispiaceva vedere i miei capelli mori lunghi fin quasi alle spalle finire sparsi per terra. Avevo deciso d’apparire come lui avrebbe voluto, alla fine vidi nello specchio una testa allegra e sbarazzina con tante ciocche lanciate in alto cosparse di bagliori:
    
    ‘Sarà senza dubbio alcuno la più bella della sala per il trentuno di dicembre’ – mi disse accarezzandomi il viso con le sue mani leggere, morbide e protettive.
    
    Era di fronte a me, discese con lo sguardo tra le mie cosce, mentre io cercai lestamente di chiuderle per non fargli vedere i collant umidi. Sentii le sue mani percorrermi la coscia in una lunga carezza, profonda ma attenta evitando di sfilare le calze. Non avvertii nelle sue mani alcuna asperità né alcuna imperfezione, dopo mi chiese d’alzarmi e d’indossare i miei stivali, tuttavia nel tempo in cui cercavo d’infilarli rimanendo in piedi mi venne dietro. La casacca alzata sulla schiena piegata scopriva invero i collant che risaltavano la forma già pronunciata del mio sedere e il solco aperto delle natiche. Dallo specchio lo riconobbi con una mano dentro ...