1. L’acconciatore


    Data: 26/06/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ‘Lui riesce a ricavare il meglio dandoti una nuova immagine, ovviamente inventata e creata distintamente per te, specificatamente su di te, precisamente sulle tue aspirazioni, sui tuoi ideali e particolarmente sul tuo essere donna’. In questo modo me lo descrisse rappresentandomelo a voce la signora Enrica nel porgermi il numero del cellulare di Armando.
    
    ‘Lavora da un famoso parrucchiere ed &egrave altrettanto bravo, nel negozio non te la cavi con meno di cento euro, a casa sua però spenderai un po’ di meno perché avrà più tempo da dedicarti’.
    
    Quella domenica manifestai a mio marito che sarei uscita per i soliti acquisti natalizi e che se mi fosse rimasto un po’ di tempo sarei passata ben volentieri dalla mia parrucchiera di fiducia per rifarmi il colore dei capelli. Scelsi dal comodino un paio di collant neri, dal momento che avevano ornamenti floreali all’inizio delle cosce, sulle ginocchia e sulle caviglie, per il resto lasciavano placidamente apparire sotto una larga trama a rete le gambe in tutta la loro naturale bellezza. Di sopra indossai una gonna nera lunga rinforzata con una striscia di pelle sul centro sia davanti sia dietro, un maglione a collo alto, gli stivali e la giacca di pelle:
    
    ‘Non so dirti per che ora rincaserò’ – gridai in direzione di Alberto mentre chiudevo il portone dell’andito del palazzo.
    
    In realtà non fu per niente facile riuscire a trovare un posteggio proprio lì in centro in quella domenica d’acquisti. Lui abitava in un fabbricato ...
    ... tra i più lussuosi della città, io suonai al terzo piano, cosicché mi venne ad aprire un uomo oltre i quarant’anni d’età, alto con i capelli brizzolati raccolti in una coda, gli occhi chiari, il fisico non da atleta ma asciutto. Indossava una casacca con un paio di pantaloni verdi e sembrava un chirurgo, successivamente mi fece accomodare in un salone dai soffitti alti e ben decorati, le grandi tende aperte alle finestre che lasciavano intravedere le palme e il mare. Ci tenne a precisare che la lucentezza, l’ordine e la pulizia non erano merito suo, ma di un’anziana e laboriosa domestica che per due giorni la settimana diventava padrona della casa. Fuori soffiava un fastidioso libeccio, però nella camera il sole lasciava filtrare un caldo tepore, lui m’offrì un buon t&egrave, parlammo prima di Enrica e di svariati argomenti. Lui era un buon ascoltatore e più che altro fece parlare me, intanto che parlavo sentivo i suo occhi scrutarmi profondamente sia dentro che fuori:
    
    ‘Sono contento mia cara signora d’averla come cliente. Il suo viso e il suo corpo m’offrono infatti numerose possibilità d’esprimermi. Tengo a annunciarle però, che io per lavorare avrei bisogno che lei indossasse quest’indumenti’.
    
    In quella circostanza mi fece accomodare in una stanza da letto comunicante arredata in stile antico e con al centro un grande talamo matrimoniale, placidamente seduta sulla sponda mi sfilai gli stivali, la gonna, la maglietta di cotone e il maglione esaminandomi così scalza e ...
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