1. Sadico del piacere


    Data: 25/06/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Brisingr, Fonte: RaccontiMilu

    ... tua, ho paura… Mi fido, ma ho paura mentre i secondi passano e non avverto rumori, cosa mi vuoi fare?
    
    Una goccia cade tra le mie scapole, un urletto di sorpresa. è calda, brucia per poco tempo e poi si normalizza, la sento prendere solidità sulla mia pelle. Attendi ancora, molto, troppo tempo per un’altra goccia, era solo un avvertimento.
    
    Inizi ad accarezzarmi il buchino con un dito lubrificato, sento il profumo dolce dell’olio, mi piace e mi rassicura. Mi penetri con due dita spingendo le delicatamente fino in fondo, le giri, ruoti e poi scavi leggermente, inizio a gemere senza controllo, non so se per dolore o piacere, ma una cosa è certa, nulla è sensibile come il mio ano. E in questo momento ogni fibra del mio corpo è tesa a captare le sensazioni che la tua bellissima mente perversa è in grado di regalarmi. Una punta tonda e fredda preme sul mio sfintere, lo rilasso e permetto al plug di entrare, sentendo appena un po’ di fastidio. Mi lascio scappare un mugolio desiderando di non avere una ballgag in bocca e di poter esprimere ciò che provo. è il plug di medie dimensioni, necessita solo di un po’ di attenzione per essere infilato nel mio intestino, ma le tue mani sono abili. Interrotto il contatto mi concentro su me stessa, ho i brividi nello stomaco e la fica grondante manda piccole scosse verso la pancia. Sono fremente e desiderosa di attenzioni, qualunque attenzione.
    
    Avverto la tua presenza sopra di me, una cascata di cera bollente mi invade la schiena, ...
    ... dalle scapole al solco tra i glutei
    
    “Aaaaaahhhh”
    
    Tutto brucia, dolore, inarco paurosamente la schiena. stringo i denti attorno alla pallina di plastica, un po’ di saliva cola ai lati della bocca. Poco a poco tutta la cera si solidifica, mentre una lacrima scende dai miei occhi e una tua mano mi accarezza rassicurante la testa, i capelli. Riprendo fiato per quanto mi è possibile. Lascio andare un lamento roco di rimprovero, che cosa hai fatto alla mia pelle? Deve essere calda e rossa…. Ti posizioni nuovamente dietro di me, sento il glande che passa in mezzo alle mie labbra madide di umori, schiva l’apertura del mio sesso per poi tornare a strofinarsi sul clitoride rigido e dritto. Premi, sfreghi, strofini la cappella che non vedo, ma che immagino violastra a lucida di desiderio. Prendimi, vorrei urlartelo, ma esce solo un altro breve lamento roco. Appoggi la punta del pene sul mio sesso, lo penetri di qualche millimetro, poi esci, entri appena, esci. Dio quanto ti desidero dentro, sono un lago, ho la fica sciolta.
    
    All’improvviso me lo sbatti dentro in tutta la sua virilità, rimango senza fiato, non respiro per il breve tempo dell’affondo, ti sento dentro fino ai coglioni, ancora, ancora ti prego. Estrai il cazzo quasi completamente, poi lo infili ancora con forza, no mi infilzi con rabbia. Colpi duri, lenti e precisi nel mio lago, ad aprirmi, sconvolgermi. Appoggi i pollici sul plug ancora un po’ infilato nel mio culo, lo spingi dentro tutto, lasciandomi nuovamente senza ...