1. Quella volta che ho scopato un boiler


    Data: 23/06/2019, Categorie: Etero Autore: Random, Fonte: EroticiRacconti

    Si gentili lettori e lettrici: avete letto bene. D’altra parte si sa, noi uomini abbiamo la necessità fisica di disperdere il nostro seme continuamente, è un chiodo fisso che ci attanaglia dalla pubertà fino all’ultimo dei nostri giorni. E’ una pulsione naturale, chiamatela come volete: “istinto primitivo”, “necessità biologica” o semplicemente “stronzaggine” ma è così che funziona il nostro corpo.
    
    Mosso da tali esigenze, una noiosa domenica invernale decisi di farmi una sega alternativa: anziché il solito video, decisi di collegarmi ad una nota chat per trovare qualche donzella in calore e fare una chat erotica. Ormai conoscevo bene quel sito, lo frequentavo qualche anno fa, e posso assicurarvi che con un po’ di esperienza è facilissimo scambiarsi i contatti con qualche ragazza. E così avvenne. Dalla chat passammo ad un’app di messaggistica dove facemmo una conversazione erotica. Pessima a dire la verità, la ragazza non valeva un’unghia della mia ex (che a differenza sua era molto brava), ma portai comunque a compimento il lavoretto di mano e per quella sera fui soddisfatto. La settimana seguente le nostre chat proseguivano e, un po’ per noia e un po’ per diletto, ci regalammo diversi orgasmi.
    
    La breccia la ottenni un paio di settimane dopo quando, di ritorno dall’allenamento pomeridiano, le raccontai che stavo per andare a farmi una doccia e che l’adrenalina mi aveva causato una voglia pazzesca. Lei mi disse di avere il ciclo e di non potermi accontentare come al ...
    ... solito, ma che lo avrebbe fatto in maniera diversa. Dopo pochi secondi, senza che le chiedessi nulla, mi mandò una paio di sue foto nuda. La prima era un selfie delle sue tettone a penzoloni e la seconda era della sua bocca aperta con il seno schiacciato tra le braccia, nella tipica posa da schizzata per intenderci. In breve tempo la mia cappella si mise a grondare, un paio di colpi e schizzai fuori l’anima. Era la svolta: da quel momento in poi la troietta ci aveva preso gusto e mi inviava quotidianamente le foto più hot che la sua mente partoriva.
    
    La cagnetta doveva essersi fatta ammaliare da qualche mio complimento e immaginava chissà quali scopate l’attendessero. Era una ragazzetta all’ultimo anno di liceo, probabilmente con pochissima o addirittura nessuna esperienza e tanta tanta voglia. Ma non è tutto oro ciò che luccica: infatti fin dalle prime foto mi accorsi che era piuttosto bruttina, ben lontana dalle mie ex. Appariva grassoccia, con il seno prosperoso ma flaccido, dei lunghi capelli biondi, aveva le maniglie dell’amore e i tipici fianchi a pera. Persino i suoi denti erano storti. Ma quei seni, cazzo, nonostante non fossero perfetti erano da leccare e spremere. Mi sarà segato un centinaio di volte immaginando di venire su di essi o di farmi allattare da loro.
    
    L'idea che si masturbava e passava le sue giornate ad immaginare di scoparmi, mi mandava su di giri.
    
    Così un giorno decidemmo di incontrarci e, dopo un caffè e qualche chiacchiera di cortesia per ...
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