1. Un regalo insperato


    Data: 21/06/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... sono qui da sola in ufficio per tutta la settimana’ – aggiunse.
    
    In seguito spostandosi un po’ alla sua sinistra girò leggermente il monitor a mio favore, cosiffatto io mi sedetti al suo fianco. Lei non si era ancora accorta d’avere i jeans aperti e il mio sguardo non poté fare a meno d’intrattenersi soffermandosi sul biancore dei suoi slip, poiché l’episodio non le sfuggì.
    
    ‘Che cosa stai guardando?’ – chiese lei alquanto incuriosita e leggermente impensierita.
    
    ‘Scusa, però non ho potuto fare a meno di notare là di sotto’ – risposi io, lei essendo un po’ in difficoltà abbassò gli occhi e poi li rialzò di scatto come se volesse discolparsi per l’accaduto.
    
    ‘Scusa tu, &egrave che io, cio&egrave, mi stavo lasciando coinvolgere troppo’ – borbottò lei confusa e palesemente imbarazzata scuotendo la testa cercando di scagionarsi, poi tirò su rapidamente la chiusura lampo.
    
    ‘Non vorrei però che tu pensassi male di me’ – aggiunse oltre a ciò.
    
    ‘Nel pensare male talvolta si fa peccato, ma spesso s’indovina’ – sorrisi io, incoraggiandola e rinfrancandola nel frattempo.
    
    ‘Va bene, non aggiungere altro. Io ero qui da sola e mi sono abbandonata un po’, poi qualcuno ha bussato alla porta, il resto lo conosci’.
    
    Dunque, la prima impressione non era stata per nulla fraintesa né si era rivelata sbagliata, io avevo inevitabilmente e irreparabilmente interrotto spezzando di proposito il piacere della sua lettura e impedendo non solamente quello, perché al presente il ...
    ... fruscio dei vestiti che avevo udito poc’anzi, trovava una definizione e una sistemazione molto più marcata, precisa e ragionevole dell’accaduto.
    
    ‘Mi dispiace, semmai tornerò più tardi’ – le indicai io compiendo l’atto d’alzarmi per uscire.
    
    ‘No, ti prego, resta ancora un po’ se ti va. In fin dei conti non hai ancora né visto né letto il racconto che ti esponevo’ – rispose lei, dissuadendomi e trattenendomi per un braccio.
    
    Io mi rimisi a sedere un po’ a disagio, ero lievemente impacciato, perché non avevo mai letto niente del genere alla presenza d’una donna, sennonché dopo qualche secondo di silenzio, mentre cominciavo a interessarmi al racconto captai una mano che m’accarezzava una gamba con un tocco lieve partendo dal ginocchio e risalendo lungo la coscia, lì, in quell’istante rimasi impietrito e sbalordito. Da sempre avevo un debole per lei, però non avevo mai tentato un approccio, al massimo qualche battuta leggera e scherzosa, ma nulla di più. La sua mano incontrò la mia, l’avvolse e con delicatezza portandosela fra le gambe sempre senza dire una parola. Io mi girai verso di lei, la guardai impedito e incapace di parlare: chissà, perché se avessi detto qualcosa di sbagliato, avrei potuto rovinare tutto e forse l’occasione non si sarebbe mai più ripresentata. Sentii attraverso la tela ruvida il calore della sua pelle, indugiai qualche istante cercando d’apprezzare al massimo le sensazioni che derivavano da quell’inatteso contatto, poi slacciai l’unico bottone e feci ...
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