1. Un regalo insperato


    Data: 21/06/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... e succhiandola con dei leggeri colpi della lingua. Il suo respiro si fece più affannoso, lei m’afferrò la testa fra le mani premendomi il viso ancor più contro di lei, avvertii il suo corpo fremere scosso da brividi segnalatori del punto culminante del piacere, che arrivò liberatoria come una frustata, all’improvviso, accompagnata da una scossa che la percorse dalla testa ai piedi. Io alzai lo sguardo, dal momento che il suo viso sembrava trasfigurato, i suoi tratti come beati da una sensazione da qualche tempo desiderata, troppe volte frustrata e finalmente ottenuta. Lei scivolò giù dalla scrivania e m’aiutò per rialzarmi, mi gettò le braccia al collo e mi baciò a lungo ancora ansimante, mentre i nostri fluidi si mischiarono nell’incontro delle nostre lingue. Dopo, a un tratto, senza mai staccare la sua bocca dalla mia, captai le sue mani adagiarsi lungo i miei fianchi fino alla vita, per poi cercare con decisione e fermezza il mio cazzo.
    
    Le sue mani cercavano di saggiarne la consistenza, misurarne l’estensione, stringendolo attraverso la tela dei pantaloni con delle brevi e delicate strizzate. Appresso si staccò dalle mie labbra indietreggiando, s’inginocchiò e con un gesto risoluto mi slacciò la cintura, sbottonò i jeans e li fece scendere per terra. Il mio stato d’eccitazione era tale, poiché una volta liberato dai boxer il mio pene scattò in avanti come una molla, puntando dritto verso il suo volto, così come fa un ramoscello nelle mani d’un esperto rabdomante, ...
    ... tenuto conto che punta deciso verso la sorgente d’acqua nascosta. Lei mi spinse con tutte e due le mani facendomi sedere sulla sua poltroncina, agguantò il cazzo con delicatezza tra le dita, facendo scorrere la pelle tesa del glande avanti e indietro, poi avvicinò la bocca e iniziò un lungo gioco d’assaggio e d’esplorazione, come d’un frutto del quale non si conosce il sapore, alternando l’uso delle labbra e dei denti. Lei lo impugnò pertanto con maggior decisione alla base, aprì le labbra e le richiuse dolcemente attorno alla sommità rimanendo ferma per un attimo con gli occhi chiusi, come si fa quando si gusta un vino mai assaggiato prima, per assaporarne meglio tutte le sfumature, poi cominciò a scendere con cautela facendolo scomparire dalla mia vista. Anche in questo caso si fermò un momento come per agguantarne il giusto coraggio, quindi iniziò un lento movimento su e giù, accompagnato da ampie escursioni della sua mano, alternato con dei leggeri movimenti della lingua che non tardarono a portarmi al margine della mia capacità di resistenza. Io mi sarei aspettato che interrompesse la sua azione per farmi sborrare diversamente, eppure pur essendosi indubitabilmente accorta dell’imminenza dell’orgasmo non accennò minimamente a staccarsi da me, anzi, trattenne tra le labbra quell’incavo naturale accelerando sennonché il movimento della mano.
    
    Io raggiunsi la vetta del piacere con un’efficacia e un’intensità raramente sperimentata in precedenza. Lasciò che passasse qualche ...
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