1. Margherita una padrona insospettabile


    Data: 23/09/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Simara, Fonte: RaccontiMilu

    ... frustrazioni con rabbia genuina. E di quella genuinità lui voleva nutrirsi. Si assolveva da solo a quel senso di colpa dicendosi che almeno non spillava soldi alle sue vittime come quelle ‘parameretrici’ della rete.
    
    Nel coricarsi a terra vide con la coda dell’occhio i sandali ai piedi della sua amica che si scostavano per fargli posto. Riusciva a percepire la fragranza di cuoio e crema provenire da quei piedi. L’attesa di ciò che stava per succedere era pari quello che sognava. Era come l’attimo prima del primo bacio dato ad una donna che da tempo si aspetta, era il Sabato del villaggio, era il ‘ti amo’ detto all’improvviso durante una lite accesa che ridicolizzava ogni motivo di disaccordo e faceva tornare ad entrambe la voglia di fare l’amore. Quei piedi erano tutto e stavano per essere tutti per lui!
    
    Fra sé e sé sorrise nel ripercorrere qui canali mentali nel mettere in scena quella farsa; gli sembrava che il tempo non fosse passato e, per un attimo, al posto di Margherita, vide Roberta. Di nuovo si raccolse in una riflessione profonda, socchiuse gli occhi e lasciò passare una trentina di secondi senza muoversi. Poi, all’improvviso diede uno scossone al suo corpo e rimase ancora con gli occhi chiusi in silenzio ad attendere. Margherita non dava segni di vita ma, d’altronde, la aveva avvisata, lui sarebbe stato fantoccio dallo scossone in poi e avrebbe incarnato la vittima solo dopo aver riaperto gli occhi. Così, con una calma studiatissima, dopo un po’ iniziò a ...
    ... sbattere le palpebre e ad aprire gli occhi.
    
    Sopra di lui Margherita era seduta sulla sedia sulla quale l’aveva lasciata pochi istanti prima ma, a differenza da quello che si aspettava, non lo stava guardando: aveva i piedi sistemati ai lati della sua testa all’altezza delle orecchie e a parte le caviglie, i polpacci e le ginocchia, non vedeva altro della sua padroncina. Lei era seduta con la schiena appoggiata allo schienale e lo stava ignorando.
    
    Giuliano provò ad attirare la sua attenzione: ‘DO’ dove sono? Che cosa succede?’
    
    Per tutta risposta ottenne un calcetto sulla guancia datogli con la punta del sandalo destro. Marghe aveva capito che il gioco era cominciato ma stava prendendo tempo.
    
    Dal canto suo Giuliano cercava di mettere a proprio agio l’amica provocandola a reagire. ‘Non so chi cavolo tu sia ma mi aiuteresti ad alzarmi invece di startene lì imbambolata e magari sposti pure i tuoi piedacci da vicino alla mia testa?’
    
    Appena ebbe finito di dire quella frase, Giuliano vide quelle gambe alzarsi leggermente e spostarsi sopra la sua testa. Le suole dei sandali gli stavano improvvisamente impedendo la visione del soffitto per poi calarsi sopra il suo volto. ‘Meglio adesso?’ Disse Marghe che evidentemente aveva trovato il modo di rompere il ghiaccio.
    
    ‘Ma’ ma’
    
    M: ‘Su dai, non lamentarti, dopotutto sei stato tu a chiedermi di spostare i piedi da lì e io, come sempre, ti ho accontentato! Che c’&egrave Albi, non ti va bene?’
    
    A: ‘Albi, ci conosciamo?’
    
    M: ...
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