1. In caduta libera verso l’abisso (6)


    Data: 11/06/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Sara_2001Bis, Fonte: EroticiRacconti

    ... punto gli strilli si fanno più acuti. La visione dei capezzoli stretti in quelle pinze, che assumono un man mano un colorito bluastro mi eccitano e ancor di più Marta che chiama Elsa, ordinandogli di leccarla tra le cosce ormai fradice di umori. Pochi istanti e Elisabetta trafigge i capezzoli con un grosso ago cavo, immaginatevi le strazianti urla che si diffondono nell’ambulatorio, poi prende dei piercing a barretta e li infila uno per parte dentro all’ago ed estraendolo dalla delicata carne lascia l’asettico piercing in bella mostra ora che trapassa i due capezzoli, poi con delicatezza avvita all’estremità libera una pallina per fermare il tutto e impedire che il nuovo piercing si sfili. Martina è una maschera di sudore, il volto segnato dalle lacrime, è provata e ha il seno dolorante e pare si gonfi all’altezza dei capezzoli, la dottoressa le consiglia per qualche giorno d’indossare camicioni larghi che non sfreghino contro i capezzoli e di tenerli puliti e disinfettati, la libera dal lettino e scendendo guarda torva Marta che sfugge il suo sguardo, come fece lei mi avvicino e l’abbraccio facendo attenzione a non sfiorare i suoi seni che credo siano doloranti e provati e la bacio sul collo.
    
    La voce di Marta mi provoca un brivido lungo la schiena, quando dice “adesso tocca a te”, Elsa mi fa accomodare sul lettino ma non mi lega le gambe, il mio primo pensiero è quello di aver scampato il supplizio appena consumato ai danni di Martina che resta in un angolo ...
    ... singhiozzante.
    
    Elisabetta chiede cortesemente sia a Marta che a Martina di uscire e di aspettare nella sala d’aspetto mentre lei mi visita, Marta vorrebbe restare ma la dottoressa insiste e solo allora con una occhiataccia a me si chiude dietro la porta dello studio che prontamente viene chiusa a chiave.
    
    Elsa mi cosparge il buchetto di gel lubrificante, con dolcezza senza penetrarmi, questo mi provoca subito un brivido che arriva come un fulmine al mio cervello e inevitabilmente sento il mio sesso eccitarsi.
    
    Elisabetta mi rassicura che nulla mi farà anche perché deve certificare la mia verginità sia vaginale che anale e che questo le impedisce di approfittare di me, poi porta uno sgabello tra le mie gambe e comincia ad ispezionarmi. Con tocco leggero e delicato mi allarga controllando che l’apertura rilevi il mio imene e che sia intatto e non rifatto da una plastica ricostruttiva, mentre mi visita mi descrive quello che fa, così mi sento più a mio agio, un sottile e lungo bastoncino invade il mio sesso è la prima cosa che entra in me, mi dice che serve per un esame e che non fa male. Improvvisamente e senza preavviso sento il suo dito profanare il mio buchetto che irrazionalmente si stringe per evitare l’intrusione, allora mi spiega che deve entrare per visitarmi non potendo inserirlo nella mia fighetta, mi chiede in modo professionale di rilassarmi e di non preoccuparmi che non sentirò nulla.
    
    In effetti mi sento il dito che palpeggia da dentro le mie intimità, l’ovaio, ...