1. Da sotto il letto


    Data: 10/06/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: jeepster, Fonte: Annunci69

    Entrai in camera di mio fratello (di tre anni maggiore di me), sapevo esattamente dove teneva i soldi così andai dritto ad aprire il cassetto in basso nella prima anta a destra del suo armadio; sotto ad una piccola pila di fazzoletti di cotone c’era una mazzetta di banconote da 20 e 50 euro, “Il suo fondo cassa per le emergenze” pensai, non mi ero mai preso la briga di contarli ma saranno stati più o meno 500 o 600 euro al massimo.
    
    Presi una banconota da 20, ce l’avrei rimessa venerdì, quando papà mi avrebbe dato la paghetta della settimana. Avevo appena richiuso l’armadio quando sentii la porta d’ingresso aprirsi e richiudersi e la voce di Matteo, mio fratello, che parlava con qualcuno ed entrambi ridacchiavano. “Cazzo – pensai – e adesso che faccio? Cosa gli racconto? Come gli spiego la mia presenza in camera sua?”.
    
    Non potei fare altro che ficcarmi sotto al suo letto e sperare di non essere scoperto.
    
    La coperta che faceva da copriletto arrivava a circa 10-15 centimetri da terra e così da là sotto potei vederlo quando entrò; era insieme a Luca, suo amico e collega di lavoro al call center.
    
    Appoggiarono entrambi i loro zainetti sulla poltrona vicino alla finestra e Matteo andò ad accendere il computer sulla sua scrivania; poi chiese a Luca: «Che facciamo? Cominciamo subito o vuoi che ti offro qualcosa prima? ».
    
    «Ma siamo soli in casa? Tuo fratello non c’è? »
    
    «Credo di no, sennò quel coglione sarebbe già venuto a rompere e a vedere con chi sto… però ...
    ... aspetta che controllo» e così dicendo riaprì la porta della sua camera e ad alta voce mi chiamò: «Andrea! Testadicazzo, sei in casa? » non ottenendo alcuna risposta richiuse la porta e rivolto all’amico disse: «Che ti avevo detto? Non c’è nessuno, possiamo stare tranquilli… oggi dovrebbe essere il suo giorno di palestra e i vecchi non torneranno prima delle otto».
    
    Si ricordava bene l’imbecille, era il mio giorno di palestra ma avevo dovuto rinunciare perché era il compleanno di Debora, la mia fidanzata, e i 20 euro mi servivano per farle un regalino.
    
    “Che situazione del cazzo! Adesso chissà per quanto mi terranno bloccato qua… andrà a finire che non farò in tempo ad andare a comprare il regalo e farò tardi all’appuntamento”.
    
    Intanto Matteo si sedette alla scrivania mentre Luca prese uno sgabello e gli sedette accanto.
    
    «Dai, tira fuori tutto! » disse Matteo all’amico.
    
    “Ma cosa avevano in mente di fare? Cos’era tutta questa circospezione?” mi domandai.
    
    «Cazzo! Son rimaste solo due cartine! – esclamò Luca – vabbè me le farò bastare».
    
    “Due cartine? ecco cosa son venuti a fare: si vogliono fumare una canna!... Non sapevo che Matteo fumasse, non fuma neanche le sigarette… speriamo che si sbrighino a farsela ed escano subito, così potrò uscire da qua sotto”.
    
    Matteo andò ad aprire la finestra tenendola socchiusa, poi fece partire una selezione di musica reggae sul computer mentre Luca rollava il joint.
    
    «Stavolta voglio provare a fare qualche tirata in più, così ...
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