1. Cadorna, stazione di Cadorna (capitolo 4)


    Data: 08/06/2019, Categorie: Masturbazione Autore: Mister Pink, Fonte: EroticiRacconti

    4. Lo specchio
    
    Rapiti dall’ennesima serata calcistica, Marco e Matteo lanciarono un distratto “Ciao mamma” a Silvia, che seguendo una scia profumata si diresse in cucina.
    
    “Ciao Piero, scusa il ritardo” sussurrò Silvia, mentre sollevandosi sulle punte indirizzava un bacio sulla guancia al marito che, dandole le spalle si stava esibendo ai fornelli. “Ho finito tardi e poi ho pure sbagliato uscita della metro” disse, mentre con il petto aderiva alla schiena del marito.
    
    “Senti senti, deve fare fresco fuori stasera” sogghignò Piero, al quale non era sfuggito lo sfregare dei capezzoli della moglie sulla schiena. Ma quando si girò, Silvia sculettando aveva già preso la strada del bagno.
    
    “Fai presto o la cena si fredda” le urlò mentre sentiva la porta chiudersi.
    
    “No, non fa fresco, anzi! È solo che ho una tremenda voglia di essere scopata” fu il pensiero che attraversò la mente di Silvia.
    
    Davanti al grande specchio, lo sguardo eccitato puntato verso la sua figura, Silvia cominciò un lento spogliarello. Sbottonò i bottoni della giacca e con i lembi aperti indugiò per qualche sulla visione della camicetta bianca, il bottone ancora slacciato dall’incursione della mano di pochi minuti prima. “Guardati qua” si disse mentre lentamente fece scivolare la giacca a terra e poi, con una lentezza esasperata, iniziò a sbottonare la camicia. “È così che ti piacerebbe guardarmi?” si rivolse con l’immaginazione al misterioso uomo della metropolitana, mentre un bottone dopo ...
    ... l’altro la camicetta si apriva, lasciando spazio a un reggiseno nero di pizzo. Quando tutti i bottoni furono aperti, Silvia afferrò i lembi della camicia e la tirò fuori dalla gonna, i seni ancora protetti dal reggiseno che svettavano all’infuori, uno sguardo famelico sul volto. In trance, salì con le mani verso le sue coppe, poi avvolse i capezzoli tra le dita e, con una mossa fulminea che le strappò un piccolo gemito, li strinse con forza, roteandoli verso l’interno. “Ti piacciono le mie tette, ammettilo” continuò il monologo silenzioso di Silvia, ormai partita per la tangente dell’immaginazione. “E non hai ancora visto nulla” pensò, mentre la mano destra afferrò la cerniera della gonna, la fece scendere e poi, con la complicità della sinistra liberò il gancetto che teneva il tailleur ancorato ai fianchi. “Guarda!” continuò lo strip tease riservato al suo specchio, mentre la gonna cadeva ai suoi piedi rivelando un paio di mutandine anch’esse nere che mostravano un alone di eccitazione all’altezza del pube. “Sì, ho la fica bagnata, non senti l’odore?” fece Silvia, gli occhi verdi piantati in quelli gemelli che le si rifrangevano addosso, mentre la mano scivolava piano sotto l’elastico per andare a contornare le labbra fradice di desiderio. “È buono sai?” disse mentre ritraeva la mano per portarsela tra le labbra. “Ma a te ancora non basta, vero?”. Incrociando le braccia, fece scendere le spalline del reggiseno, poi lo sgancio e quando abbassò le mani lungo i fianchi, i suoi seni ...
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