1. Brezza primaverile


    Data: 07/06/2019, Categorie: Sentimentali Autore: Mima, Fonte: EroticiRacconti

    Esiste una categoria di persone per le quali, in certi momenti dell'anno, si susseguono dei riti quasi sacri, appuntamenti improrogabili dettati da abitudini protrattesi nel corso del tempo, impegni di pari importanza a festività come il capodanno o addirittura il Natale; guai a saltarli o l'anno sarebbe proseguito certamente nel peggiore dei modi.
    
    Ed ecco perché, nonostante la pioggia, la grandine e quindi un temporale da film apocalittico, Maya si ritrovava nel boschetto antistante la casa sul lago dei suoi nonni adottivi, una casetta graziosa, costruita ancora nella metà dell'ottocento con una metratura essenziale, tant'è che per arrivare al bagno bisognava uscire, attraversare parte del boschetto fino a trovare una piccola casupola costruita più in là negli anni. La locazione della casa era perfetta: una collinetta esattamente sopra una piccola spiaggia ospitava l'oasi di solitudine che Maya ogni anno, la seconda settimana di maggio, adorava fare sua.
    
    Stesa su di un telo col computer sulle ginocchia aspettava l'ispirazione, godendosi quei piccoli momenti di sole che quella giornata piovosa le concedeva di tanto in tanto.
    
    All'ombra del suo albero preferito, un salice bianco che svettava orgogliosamente verso il cielo, poteva ammirare l'immensità del lago e il suo eterno splendore, che nemmeno il grigiume che lo pervadeva in quelle giornate da clima invernale poteva guastare.
    
    Adorava starsene lì ad ammirarlo mentre buttava giù quelle due o tre righe che a casa, ...
    ... con la vista limitata dalle mura, non riusciva nemmeno a formulare.
    
    “Sapevo di trovarti qui”.
    
    Una voce familiare spezzò la serenità e il silenzio del luogo, facendo sobbalzare Maya per lo spavento.
    
    “Dio, ma sei impazzito? Mi è venuto un infarto.” Urlò lanciando verso l'amico il suo taccuino.
    
    “E' da mezzora che ti chiamo.” Ribatté lui, sedendosi con la schiena contro l'albero e avvolgendo tra le braccia la ragazza.
    
    “Come mai tutto questo ritardo?” Chiese lei.
    
    “Ma tu hai visto che cazzo di tempesta c'è stata? Stavo quasi per tornare a casa!”
    
    “E come mai sei qui invece?”
    
    “Beh, poi ho pensato “se non ci vado io poi chi la accompagna al bagno a quella fifona?””
    
    Scoppiarono entrambi a ridere.
    
    “Mi sei mancato Nino” disse lei, piantando i suoi occhi scuri in quelli verde chiaro di lui. Un contrasto tra i due, specchio dei caratteri, dei passati, delle attitudini completamente opposte, nei quali però si poteva leggere la stessa voglia, lo stesso desiderio, la stessa passione.
    
    Dio quanto adoravano entrambi quel momento poco prima del bacio, quegli istanti in cui gli occhi sono ancora aperti e tutto va al rallentatore, le mani di lui che avvolgono il corpo di lei, lei con quella sua strana abitudine di mettergli una mano sul cuore per sentirne il battito accelerato, l'altra dietro il capo per attirarlo verso sé, le labbra schiuse, l'atmosfera che si carica di desiderio , il tempo che si ferma e infine, finalmente, il buio e quella sensazione di bagnato e ...
«123»