1. Musical


    Data: 01/06/2019, Categorie: Prime Esperienze Gay / Bisex Autore: aramis45, Fonte: xHamster

    ... sensazione delle sue labbra contro le mie, la sua lingua nella mia bocca. Poi lui abbassò il suo corpo sopra il mio ed io fui perso. Cosa potevo fare? Le mie mani cominciarono ad esplorare la sua schiena muscolosa. Volevo sentirlo, così portai le dita sotto la sua camicia. Carne contro carne, è una sensazione meravigliosa. Davide lasciò che gli togliessi la camicia e questo mi diede per la prima volta la possibilità di vedere il suo torace perfetto. Alzò le braccia muscolose sopra la testa e mi mostrò le ascelle pelose.
    
    “Capo, se sono senza camicia anche tu devi esserlo.” E così dicendo me la strappò. Le mie ascelle sono leggermente pelose, ma ho una bella foresta sul torace e Davide letteralmente sbavò a quella vista.
    
    “Capo, wow, mi piace!” E poi seppellì la faccia nel mio torace. Non c'era niente che potessi fare se non avvolgerlo con le mie braccia e stringerlo.
    
    Dopo quella che sembrò un'eternità di scambio di baci, mi tolsi. Ero senza fiato ed anche Davide lo era. Ci guardavamo cercando di riprenderci. Gli angoli della sua bella bocca cominciarono ad atteggiarsi nel sorriso più malizioso ed erotico che avessi mai visto. Non potevo resistere; risi ed anche lui lo fece. Le sue mani massicce si misero sul mio torace e lui giocò coi miei peli. Appena le sue dita trovarono le mie tette, io mi allontanai.
    
    “Davide, questo è troppo pericoloso. Quella porta dietro di te non si chiude a chiave e francamente ho paura di continuare a scuola. Ci dovremmo vestire.”
    
    La ...
    ... sua espressione non fu di delusione, come mi sarei aspettato, ma di attesa, di speranza.
    
    “Quando?”
    
    “Non stasera. È una sera di scuola, giovane.” Ridemmo per l’ovvia verità.
    
    “Dove?”
    
    Lo fermai. “Come sai sabato mattina ho una prova tecnica di luci, ci sarà qui tutta la squadra. Se non hai niente da fare, perché non ti fermi e vedi se mi puoi aiutare? Dopo che avremo fatto un paio di prove ti preparerò un pranzo… a casa mia.”
    
    “Io… posso passare la notte con te”
    
    “Come lo spiegherai ai tuoi genitori?”
    
    “Avrò una scusa, Capo.”
    
    Ero dubbioso, ma in qualche maniera sentivo di poter aver fiducia che Davide potesse farlo accadere. Lasciò il mio ufficio ed io crollai sulla sedia. ‘Cos’è appena accaduto qui?’ pensai. Allo stesso tempo assaporavo il suo gusto sulla mia lingua, il suo odore sulle mie mani e la sua faccia nella mia mente. Ci volle ogni grammo della mia energia per non cedere ed alleviare la pressione che si era creata nelle mie palle.
    
    Venerdì fu una giornata confusa e mi accorsi di essere distratto, pensavo continuamente a Davide. Fortunatamente le nostre strade non si incrociarono per tutto il giorno. Dopo la scuola mi incontrai con un gruppo di insegnanti per un happy hour.
    
    “Ehi, Giorgio, come mai sei così quieto?” Mi chiese Jenny, una professoressa di matematica.
    
    “Oh, mi spiace, Jenny, solo che lo show sarà tra una settimana e ho nella testa le cose dell’ultimo minuto. Ci sarai, vero?”
    
    “Stai scherzando? Non vedo l’ora di vedere quello che ...
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