1. Il cuoco – Capitolo 3: “Marco pensa troppo a sua sorella”


    Data: 28/05/2019, Categorie: Autoerotismo Dominazione / BDSM Incesti Autore: William_Kasanova, Fonte: RaccontiMilu

    ... cominciò a spingere a fondo e poi a ritrarre, spingere e ritrarre, dentro e fuori, dentro e fuori. L’odio che bruciava negli occhi di Cinzia cresceva al passo con il desiderio che montava in lui, ma mai quanto il piacere di trattare così quella puttana.
    
    “Ecco cosa ti meriti, lurida troia: farti fottere quella boccaccia”, le disse, mentre il suo cazzo continuava a comparire e a scomparire tra le labbra della ragazza. Sentì nel suo basso ventre quella sensazione che annunciava il raggiungimento del suo limite. “Dovrei venirti in bocca e soffocarti, ma preferisco umiliarti del tutto”, aggiunse, estraendo con un colpo del bacino il cazzo luccicante dalle labbra di Cinzia, che colavano copiosamente di saliva sul mento e gocciolavano sui seni.
    
    Appoggiò il cazzo sul volto della ragazza, mentre sentiva quella strana sensazione alla base dell’asta tipica dell’approssimarsi dell’eiaculazione. Strinse più forte i capelli biondi, mentre gli occhi azzurri tramutavano la loro espressione di odio in una quasi ascrivibile alla venerazione…
    
    “Cosa…” balbettò Marco, un attimo prima di rendersi conto della mostruosità che si stava per consumare davanti a lui.
    
    Quella inginocchiata non era più Cinzia: il colore dei suoi capelli era cambiato, così come i suoi occhi; il suo seno era diminuito di un paio di misure, e allo stesso modo anche il suo culo era diventato meno maestoso. Le labbra, ancora intrise di bava e sputo, si aprirono per accogliere le gocce di sperma che stava per ...
    ... sgorgare, mentre lo sguardo mostrava solo un’insostenibile attesa.
    
    “No! No! No…” gridò Marco, ma al contempo sapeva che il punto di non ritorno era stato superato, e non sarebbe stato possibile interrompere quanto stava per accadere.
    
    Sembrò che il suo cuore si fermasse mentre il suo cazzo spruzzava caldi e densi fiotti di sborra sul viso virginale di Chiara, sulle sue ciocche bionde e sui suoi occhi del colore del cielo. Lunghe colate bianche e luccicanti si disegnavano sul volto di sua sorella, che, a sua differenza, ridacchiava ogni volta che l’ennesimo colpo di liquido tiepido si allungava sulla sua pelle.
    
    – Spruzza! – disse con un fiato Chiara, con un tono di voce che lo faceva apparire come l’avvenimento più felice della sua vita.
    
    Inorridito si allontanò dalla fanciulla quando ormai era davvero troppo tardi, e dalla cappella un’ultima goccia ritardataria, non più sospinta con forza dai movimenti dei muscoli pelvici, si limitava a colare lentamente verso il basso. “Chiara, mio dio, mi… mi dispiace!”.
    
    Lei non sembrò affatto farsene un problema: anzi, si sporse in avanti, le braccia ancora legate dietro la schiena, il viso con la sborra che le scivolava lungo le gote e le labbra, fino sul collo e verso le tette. Allungò la lingua, intercettando la goccia di seme, risali fino alla punta del cazzo, che chiuse tra le labbra. I suoi occhi intercettarono quelli di Marco mentre, con un risucchio, suggeva il seme del fratello che era rimasto nel suo cazzo, ringraziandolo ...