1. Area di servizio (una storia inventata, forse...)


    Data: 19/05/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: tommygunn, Fonte: Annunci69

    ... poi un’altra buona dose su due dita. Solo ora mi accorgo che ha due mani che sembrano badili.
    
    Si fa strada tra le mie chiappe e, senza troppi complimenti, va a lubrificare per bene anche l’interno.
    
    Dopo un paio di quelle passate io potrei già quasi dirmi soddisfatto ma il bello deve ancora arrivare.
    
    Con uno strattone mi mette con la faccia al muro, mi appoggia quell’affare gigantesco al buchetto e spinge.
    
    Stiamo stretti lì dentro, non riesco a respirare, ma lui spinge.
    
    Cerco di agevolarlo in ogni modo, mi allargo con le mani, continuo a lubrificare con la saliva e lui, imperterrito, spinge.
    
    A un certo momento, quando sono sul punto di dare forfait, il mio sfintere cede di schianto e lui entra.
    
    Un dolore lancinante mi percorre la spina dorsale e quasi mi fa schizzare gli occhi fuori dalle orbite, vorrei urlare come una ragazzina ma mi rendo conto appena in tempo che siamo in un bagno pubblico. E lui, inesorabile, spinge.
    
    Si fa strada dentro di me, a ogni centimetro mi sento esplodere. E lui, inarrestabile, spinge.
    
    Sono al limite, penso che non c’è più spazio, che non si può più andare avanti, così allungo una mano e scopro, con terrore, che ne manca ancora un bel pezzo. E lui, implacabile, spinge.
    
    Passa un lasso di tempo che, a ripensarci ora, è allo stesso tempo interminabile e velocissimo, e sento finalmente le sue palle che toccano le mie: è tutto dentro.
    
    Mi lascia, bontà sua, qualche istante per abituarmi all’idea e poi… comincia a ...
    ... pompare.
    
    Ogni volta che arretra mi lascia un vuoto che mi pare incolmabile, che soltanto lui può riuscire a riempire. Ogni volta che torna alla carica il fiato mi si spezza in gola e un’ondata di calore mi avvampa il viso: ora il dolore è scomparso, da qui è tutto paradiso.
    
    a un certo punto sento, con una punta di delusione, che comincia a ruggire e a ogni colpo aumenta il ritmo. Penso: “è troppo presto, non può lasciarmi così!”
    
    Di colpo, senza preavviso, si sfila del tutto lasciandomi una sensazione così forte da farmi girare la testa. Con una mano mi tocco e sento lo sfintere che boccheggia, dilatato ad una misura spaventosa, per tornare alle sue dimensioni originali. O quasi. E’ solo il tempo di un pensiero che sento quell’autotreno di carne invadermi nuovamente e nuovamente riprendere a stantuffare con sempre più violenza.
    
    Le sue dita si aggrappano ai miei fianchi e ogni colpo è accompagnato da uno sbuffo.
    
    Non so come ma, per la prima e unica volta nella mia vita, sborro con fiotti bollenti che imbrattano il muro.
    
    Quasi come se mi avesse sentito venire, anche lui comincia a ruggire e gemere e mi inonda con tanta veemenza che istintivamente chiudo la bocca per paura che possa schizzare fuori di lì.
    
    Lo sento pulsare di piacere dentro di me e poi accasciarsi schiacciandomi contro la parete col suo quintale abbondante.
    
    Fatico a tirare il fiato ma mi godo la sensazione del suo cazzo che lentamente si sgonfia mentre anch’io, un poco alla volta, torno alla ...