1. Area di servizio (una storia inventata, forse...)


    Data: 19/05/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: tommygunn, Fonte: Annunci69

    Era da qualche giorno che avevo una voglia matta, ma sui siti di incontri che frequentavo non si batteva chiodo.
    
    Un giorno, preso dalla fregola, mi avventuro, per la prima volta, nei bagni di un autogrill dove avevo letto esserci un buon giro.
    
    Entro. L'ambiente è inaspettatamente pulito. Non so perché me l'ero sempre immaginato come un posto sordido, lercio e maleodorante.
    
    C'è un po' di coda, così aspetto il mio turno e mi guardo un po' in giro. Non passa molto che capisco il motivo di tanta ressa: chi va agli orinatoi lo fa per "esporre la merce", gli altri di fianco guardano e, se entrambi sono interessati, ci si sposta nelle toilette chiuse o nella cabina di una camion parcheggiato fuori.
    
    Arriva il mio turno, mi piazzo davanti alla ceramica e tiro fuori un cazzo già bello turgido in attesa di qualcuno che lo volesse prendere. Aspetto un po' e, dopo aver declinato un paio di inviti di tizi che mi volevano scopare, sono quasi rassegnato ad andarmene a bocca asciutta, senza neanche un misero pompino. Penso che non è proprio giornata e sto per lasciar perdere quando si piazza di fianco a me un omone grande, grosso e pelato. Per curiosità abbasso lo sguardo e... resto a bocca aperta.
    
    Era la cosa più mastodontica che avessi mai visto e il cervello non aveva ancora fatto in tempo ad azionarsi che la mia bocca aveva già pronunciato “andiamo".
    
    Entro immediatamente in un loop di pensieri caotici, un brivido di eccitazione mi percorre avanti e indietro la schiena, ...
    ... non ho avuto che un paio di esperienze da passivo e di certo non con un calibro di quel genere.
    
    Mentre ci dirigiamo verso un bagno libero, poi, ho un’illuminazione: non ho nemmeno un preservativo con me.
    
    Butto a forza il tizio nella porta e gli dico di aspettarmi lì. Corro fuori come un invasato e mi infilo nel negozio dell’autogrill, ho l’adrenalina che pompa a mille, agguanto una scatola di Durex senza nemmeno guardare e mi avvento alla cassa.
    
    Mi rendo conto di cosa sto facendo solo quando incontro gli occhi del cassiere che mi sorride sornione ed esco col viso rosso come un peperone.
    
    Non c’è tempo per la vergogna, mi precipito dentro squartando la confezione e porgendogli una bustina. L’omone mi guarda divertito, me la restituisce, e ne tira fuori una dalla tasca: è tutta nera e sopra troneggia la scritta XXL.
    
    Nel frattempo non riesco a trattenermi, allungo la mano e comincio ad accarezzarglielo: non è ancora del tutto duro e già non riesco chiudergli le dita intorno. Quando è completamente in erezione la cappella ha una dimensione spropositata e penso che, se dovessi succhiarglielo, non riuscirei a farmela stare tutta in bocca.
    
    Lui, con una certa difficoltà, comincia ad indossare il preservativo mentre io, sempre più nervoso e impaziente, spalmo saliva a più non posso per cercare di lubrificare il più possibile l’ingresso.
    
    fortunatamente da un’altra tasca lui tira fuori un flaconcino di Lube, ne versa abbondantemente sul mostro che ha tra le gambe e ...
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