1. Diario erotico di una grassottella - 4 - che diavolo ti succede?


    Data: 14/05/2019, Categorie: Etero Autore: Luthien, Fonte: EroticiRacconti

    ... prenderti cura di te. Quando te lo facevo notare, preoccupato per il tuo umore sempre più altalenante, mi rispondevi sprezzante che non sono fatti miei, offesa perché sottolineavo il tuo aumento di peso.
    
    Non me ne fotte un cazzo se sei ingrassata! Per me sei bellissima comunque! Ma era il tuo umore ad allontanarmi, non la tua ciccia. Ci ho provato, cazzo! Ho provato a fartelo capire, ma tu... tu mi hai rinchiuso in un recinto, mi hai legato mani e piedi, e ora ti stupisci se non ho più slanci nei tuoi confronti?»
    
    «Sono felice che tu stia reagendo e che ti sia messa in resta di tornare in forma, ma ho paura di dirti anche una parola di troppo e prestare il fianco per farmi ferire di nuovo».
    
    «Basta! Non è vero!» urlo «tu… tu…» accuso, ma non riesco ad articolare un pensiero sensato.
    
    «Cosa vuoi da me?» urla piombandomi addosso con una veemenza che mi fa arretrare.
    
    «Che tu mi voglia!» grido di rimando.
    
    Mi afferra le mani, portandomi le braccia sopra la testa e bloccandomi i polsi con una mano, contro il muro. I suoi occhi sono due tizzoni ardenti che mi penetrano il cervello, mi schiaccia contro il muro e mi viola la bocca con la sua lingua calda, lasciandomi senza fiato. Con l’altra mano cerca il gancetto del reggiseno, lo apre e con un unico movimento mi leva la maglia e il reggiseno passando sopra la testa. Poi mi abbassa i leggings insieme alle mutandine fino a metà coscia, lasciandomi nuda ed esposta.
    
    Furioso, mi morde il collo, i seni, succhia ...
    ... violentemente i miei capezzoli diventati di pietra, mi tiene prigioniera col suo corpo contro il muro.
    
    «Io ti voglio!» ruggisce, continuando a baciarmi dappertutto. «Ti voglio!» passando la sua mano calda sui miei fianchi, «Ti voglio!» infilando con forza due dita nella mia fessura già fradicia. «Ti voglio quando mi mandi i tuoi messaggi sconci mentre sono al lavoro, e il cazzo mi si gonfia fino a farmi male e io vorrei scappare via da lì e venire da te, mentre tu ti rotoli tra le nostre lenzuola come una cagna in calore» sfila le dita ormai bagnate e mi apre la bocca per farmi assaggiare il mio sapore. «Ti voglio da impazzire, voglio scoparti la bocca e sborrarti in gola!»
    
    Mi mette le mani sulle spalle e spinge verso il basso costringendomi ad inginocchiarmi.
    
    Con una mano si sfila la cintura e apre la patta del pantalone, mentre con l’altra continua a tenermi giù, davanti al suo cazzo pulsante e io istintivamente apro la bocca per accoglierlo. «Brava la mia troia, succhialo ora» mi tiene per i capelli dandomi il ritmo avanti e indietro, con l’altra mano mi accarezza delicatamente la guancia.
    
    È un misto di forza e dolcezza, mi fa impazzire e sento le cosce rigarsi del mio liquido che cola. Il suo odore, di sapone e di maschio, mi stordisce. Allungo le braccia per accarezzare la sua pelle, mi sembra seta sopra i suoi muscoli tesi. Lui afferra la mia mano e la porta alla bocca, avvolge le mia dita con la lingua che sento calda e morbida, mi sembra di svenire... obbedisco al ...