1. Linda, suo marito, la sua figliastra lesbica ed io


    Data: 14/05/2019, Categorie: Masturbazione Maturo Tabù Autore: Bradi77, Fonte: xHamster

    ... come faceva spesso, ma ad un certo punto si è spogliata e si è buttata sotto la doccia assieme a me. Non ho ben capito che cosa stesse succedendo sino a quando lei non si è inginocchiata e non ha cominciato a leccarmela". Sbuffa. Ride. "Ce la siamo leccata a vicenda per tutta la notte, ci credi?"
    
    "Assolutamente", dico io. "E a proposito: ritengo sia doveroso informarti che ho un'erezione, in questo momento. Ma poi continuare il racconto, se vuoi".
    
    "Grazie", ha sorriso lei. "E' stata la mia prima volta con una donna. Mi sono ritrovata a godere del profumo della figa di un'altra, e non credevo sinceramente che mi sarebbe mai capitato. Non ci avevo davvero mai pensato. Oh, affondare la faccia dentro di lei e ingoiarne gli umori mi ha reso selvaggiamente eccitata. Venivo a ripetizione mentre mi leccava tra le gambe e mi penetrava con le dita. L'esperienza di sesso più coinvolgente della mia intera esistenza, davvero, mai provato niente di nemmeno paragonabile con un uomo, senza offesa. Lei è rimasta l'unica, donna. Una donna che viveva con suo padre e con la matrigna di lei, una donna che ad un certo punto ha smesso di frequentare uomini, e che faceva sesso solo quasi esclusivamente con me, solo quando mio marito non c'era".
    
    "E ora gli equilibri si sono rotti. Tuo marito non è più in giro per lavoro, e voi due avete perso gli spazi che vi eravate create nel corso di quindici anni di vita simil-coniugale".
    
    "Torna fuori Sherlock?"
    
    "Ci ho preso?"
    
    "Ci hai ...
    ... preso".
    
    Silenzio. Poi le ho chiesto ancora di parlarmi del sapore della vagina della figlia di suo marito, per favore.
    
    Lei ha riso. "Rita", mi ha detto, "si chiama Rita, e la sua figa sa di miele e di ferro, ed ha il più buon profumo di donna che tu possa immaginare".
    
    Dopo tre ore e mezza di gioco ininterrotto Linda era appagata e stanca. Chiazze rosse le spiccavano ai lati del collo e sul petto, tra i seni. Era madida di sudore, e i capelli le si erano appiccicati alla fronte. Il trucco era sbavato, il mascara le imbrattava le palpebre. Era venuta un'ultima volta nella mia bocca, si era liberata lentamente del mio pollice dentro il suo culo e mi aveva preso in mano il pisello. "Direi che adesso tocca a te, te lo meriti", mi ha detto.
    
    Mi ha fatto sdraiare supino sul letto, mi ha ribaltato le caviglie sopra la testa, si è accovacciata sul mio sedere spalancato e ha cominciato a leccarmi facendo degli ampi movimenti circolari con la testa. Calcava con la lingua quando mi passava sul buco del culo, e intanto mi masturbava lentamente usando la mano destra. Ogni tanto mollava il culo e si infilava il pisello in bocca. Poi tornava ai testicoli. Quindi ancora al culo. Poi nel, culo, con la lingua, a lungo. Quindi mi ha infilato due dita nel culo, e quasi non me ne sono accorto, anche perché la sua bocca che si chiudeva sul mio glande marmoreo e violaceo mi aveva distratto. Quando ha cominciato a muovere le dita dentro di me, massaggiando la prostata con i polpastrelli, ho capito ...