1. Patty porcellina 04


    Data: 15/11/2017, Categorie: Sesso di Gruppo Tabù Autore: pattytits, Fonte: xHamster

    ... riempirmi.
    
    Qualcuno mi aveva divaricato le natiche, esponendo il mio buchetto; qualcuno, lo stesso?,mi stava leccando; sentivo la lingua scorrere tra le labbra della vagina, frugandola, cercava il clitoride, lo titillava e poi risaliva verso l’alto concentrandosi sul mio culetto inviolato.
    
    Un dito mi entrò in vagina
    
    - La zoccoletta è bagnata – era la voce di Gianfi
    
    Le tolsi dalla fighetta il dito umido dei suoi umori; Marco le teneva le chiappe bene aperte; davanti a me il buchetto bagnato della mia saliva; appoggiai il dito roteandoci intorno,con cerchi sempre più stretti finchè non arrivai al centro ed allora spinsi affondando fino alla nocca. La colsi di sorpresa, era rilassata cercò di sfuggirmi.
    
    - Tenetela ferma! –
    
    Fu una lotta breve, Patty fu immobilizzata da Marco ed Enrico.
    
    - Ti farai del male inutilmente –
    
    Le rimisi il dito nel culo, andavo su e giù lentamente; gemeva più per la vergogna e l’umiliazione che per il dolore. Tolsi il dito, gliene misi due tra le labbra
    
    - Succhiali, sarà meno spiacevole –
    
    Li leccò e li bagnò per bene; entrai ancora dentro di lei. Muoveva il culo cercando di liberarsi delle mie dita ma serviva solo ad eccitarmi e farle entrare meglio. Divaricai le dita e lanciò un urlo. Le tormentai ...
    ... ancora un po’ il culo, le mollai quattro schiaffoni. Vicino a me c’era il flacone della crema solare.. Le tolsi le dita, l’orifizio rimase socchiuso, lo unsi. Mi spalmai un bel po’di crema sul cazzo.
    
    - Ora ti inculo! –
    
    - Noooooooooo –
    
    Le appoggiai la punta del cazzo sul buchetto, non l’avevo mai avuto così duro! Era la prima volta che sverginavo il culo di una ragazza, che nel caso era anche quella gran gnocca di mia cugina.
    
    La presi per i fianchi e spinsi con tutta la forza e la voglia che avevo. Entrai nel culo di Patrizia con un urlo primordiale e mi fermai solo quando i miei coglioni sbatterono contro la sua figa.
    
    Cominciai a pompare, avanti e indietro, prima con movimenti brevi, poi più lunghi, spingevo con forza, con violenza. La sentivo gemere, le lasciavo un fianco e le davo un sculaccione, dovevo domarla, dovevo farla mia. Mi stringeva il cazzo, urlava “porco”, io rispondevo “troia” e “puttana” e la scopavo.
    
    Avevo il cazzo di Gianfi piantato nel culo, non dovevano neanche tenermi. Affondava dentro di me. Le tette ballavano al ritmo dei suoi colpi, cedetti.
    
    - Ti basta? –
    
    - No, riempimi –
    
    Mi diede l’ultimo colpo, sentii il suo cazzo che mi colpiva l’ultima volta, e lo sentii vuotarsi dentro di me. Urlai a mia volta. 
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