1. La storia


    Data: 29/04/2019, Categorie: Etero Autore: unuomo, Fonte: RaccontiMilu

    Lo sentiva. Come fosse cosa viva. Ad ogni scossone, ad ogni buca della strada. Lo sentiva cone mano d’uomo che la solleticasse, la accarezzasse, la facesse rabbrividire. Una dolce, dolcissima tortura quella cucitura dei collant che sfregava, si strusciava sul suo nudo clitoride ormai gonfio a dismisura, si infilava come una lingua fra le sue grandi labbra. Chissà se in quell’autobus affollato di facce anonime, di corpi sfatti dalla stanchezza, di barbe incolte e volti struccati, di sporte della spesa e ventiquattrore piene di documenti, qualcuno, soffermandosi sulle sue gote infiammate, intuisce quel suo, e loro, piccolo, banale segreto. Glielo aveva chiesto la sera prima, mentre cenavano con il consueto sfondo di un telegiornale e delle sue solite notizie tra l’ennesima crisi politica e l’ultimo omicidio-suicidio:
    
    Così glielo aveva chiesto, con una naturalezza che era uno dei suoi pregi. Semplice e diretto come quando, subito dopo, avevano discusso di quale mostra andare a vedere il prossimo week end, quello finalmente per entrambi libero da impegni di lavoro e di famiglia. Ed eccola al mattino impeccabile nella sua gonna nera, corta poco sopra il ginocchio, e la camicetta bianca, pudicamente slacciata di due soli bottoni che lasciavano intravvedere solo l’inizio del suo generoso decolleté. Ai piedi un paio di ballerine nere. Esteriormente perfetta nella sua
    
    lavorativa, rifletté su cosa potessero pensare le persone che, con lei, condividevano quel viaggio se solo ...
    ... avessero saputo che sotto non aveva nulla; che quelle calze nere erano immediatamente a contatto con la sua figa che anche la sera prima, dopo cena, aveva goduto da impazzire di quel cazzo grande, grosso, nodoso che l’aveva penetrata in tutti i modi possibili e immaginabili. E anche quel mattino, svegliatisi insieme, già sapeva quel che sarebbe accaduto: lui che la guarda, la bacia augurandole il buongiorno. Poi si alza per preparare il caffè e lei che non può fare a meno di notare il rigonfiamento dei boxer:
    
    Gli aveva detto sorridendo.
    
    le aveva risposto e ancora si ritrovò meravigliata della capacità di quell’uomo e del suo cazzo di essere sempre pronti a soddisfarla. E dopo il caffè lui le si era avvicinato mentre era seduta. Lasciò che lei gli cingesse i fianchi, che la sua bocca cominciasse a baciarlo, a leccarlo mentre le mani sfilavano l’intimo e quel cazzo, di cui era follemente innamorata, uscisse fuori a salutare il nuovo giorno. Se lo infilò in bocca e iniziò a succhiarlo avida, bagnandolo fin lungo tutta l’asta e tornando precipitosamente al glande, a quella cappella turgida attorno alla quale non si stancava di vorticare la sua lingua. Dopo pochi minuti lui uscì da quella bocca, la alzò, le sfilò la camicia da notte e la prese così da dietro mentre le sue mani si aggrappavano al tavolo da cucina e il loro piacere era indifferente ai rumori casalinghi che provenivano dagli appartamenti accanto al loro, di caffè che gorgogliava, di ciabatte che camminavano, di ...
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