1. Relazione virtuale - cap. 3°


    Data: 13/04/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: prassitele, Fonte: Annunci69

    ... occhi, trapassavano nel suo cervello e da lì si ritrasmettevano per tutto il suo corpo, dando anche a lui pulsioni di piacere erotico, spinte verso un orgasmo forse prossimo, forse trattenuto per prolungarne i piacevoli effetti. Oddio: quell’uomo era felice, in quel momento. Forse non vedeva neppure la mia persona, forse per lui non esistevo: c’era solo sua moglie, la sua amata Miranda che godeva come una pazza, che sobbalzava ad ogni ondata di orgasmo, che si agitava su quel letto come se una fiamma di piacere avvolgesse tutto il suo organismo.
    
    Queste considerazioni mi fecero ancora di più arrapare. Temevo di dover sborrare da un momento all’altro e mi preoccupavo che la festa finisse troppo presto.
    
    Mi fermai e feci cenno a Fausto di avvicinarsi, di unirsi a noi. Forse era quello che desiderava, che aspettava. Si precipitò sul letto e si buttò a pesce con la bocca famelica su quella fica che qualche istante prima io stavo succhiando.
    
    Lei gradì molto quella intrusione. “Sì, tesoro mio. Vieni anche tu. Rendimi anche tu felice. Dài, amore, chiavami forte come una volta, sbattimi come una troia, fammi godere come se fosse la prima volta che mi scopi. Ma non venire ancora. Tieniti duro, ché oggi ti voglio dare il culo. Voglio farti godere come un toro infoiato. Voglio essere tua fin nel midollo delle ossa.”
    
    Quelle parole furono come benzina gettata sul fuoco per Sansone, che vibrò come un diapason cercando un buco in cui scaricare tutto il suo desiderio, il suo ...
    ... piacere.
    
    Fausto aveva occupato la fica vogliosa di Miranda, né volevo togliere a lei il piacere di riservare al marito il buco del culo. Mi restava solo la sua bocca, e su quella spostai Sansone il quale con violenza si precipitò entro quella grotta orlata di rosso.
    
    Lei era brava, con la bocca. Sapeva come carezzare un cazzo grosso come Sansone, tra la lingua, il palato e le gote, senza disturbarlo coi denti, facendolo muovere sempre sul morbido, sul caldo, come se fosse proprio dentro ad una vagina. Anzi, di più. Perché si soffermava, ogni volta che il cazzo si trovava a metà corsa, a succhiarlo come una caramella, come un ghiacciolo, quasi ne volesse risucchiare tutto il contenuto in un colpo solo, dandogli un piacere così intenso che, di fatto, ne impediva la corsa verso l’eiaculazione. Sì, proprio così: quando la sensazione di piacere risulta eccessivamente violenta, il cazzo non riesce a rilassarsi ed a correre verso l’orgasmo.
    
    Dovetti simulare di scoparle la bocca; due, tre, quattro andirivieni effettuati con grande lentezza ed il fiume di sborra si precipitò dentro la sua gola, tra le sue fauci, sulla sua lingua, dove ella la fece scorrere, la degustò, la assaporò ed, infine, la ingoiò con grandissimo gusto, con immensa soddisfazione.
    
    Fausto non godeva ancora. Per dedicarsi più efficacemente alla fica di Miranda con la bocca, aveva smesso di masturbarsi, ma restava ancora eretto e duro.
    
    Miranda gli carezzò la testa. Poi gliela sollevò dalla fica e lo trascinò ...