1. Il regalo del mio diciottesimo


    Data: 12/04/2019, Categorie: Incesti Autore: mimma_goose, Fonte: RaccontiMilu

    ... avanti.
    
    Intanto papà osservava me. E io guardavo papà.
    
    D’improvviso mi sentivo turbata, ma non perché stavo osservando mio padre fare del sesso con una ragazza, ma perché lo stava facendo con qualcun’altra.
    
    Capii che volevo essere al posto della ragazza che gli stava facendo un pompino.
    
    Capii che volevo che lo facesse con me.
    
    Mi alzai e andai a sedermi di fianco a lui. Gli presi una mano e me la misi tra le gambe.
    
    Lui capì perfettamente quello che volevo. Prese ad accarezzarmi la coscia, mentre la ragazza continuava a fargli il pompino. Le chiese di rallentare.
    
    ‘ Sei sicura, tesoro? Che &egrave quello che vuoi?
    
    Annuii.
    
    Piegò la testa e mi baciò. Un bacio lento, con le nostre lingue che si rincorrevano a cercarsi, trovandosi alla fine.
    
    La sua mano risalì dalla coscia, fino a toccare le mutandine. Sentivo le sue dita accarezzarmi la fichetta. Percorrevano lente tutta la sua lunghezza, saggiandone la consistenza.
    
    Mi sentivo bagnata, lì.
    
    D’un tratto smise, ed allora aprii gli occhi. Della ragazza non c’era più traccia, era andata da un altro. Papà si alzò in piedi e mi allungò una mano.
    
    ‘ Andiamo ‘ mi disse.
    
    Misi la mia mano nella sua e mi portò verso l’ascensore, lasciando la sala ai ragazzi.
    
    Salimmo un solo piano. Non c’ero mai stata lì. C’erano quattro porte su ciascun lato del lungo corridoio. Andammo fino in fondo. Papà aveva la chiave della stanza. Non so quando l’aveva presa. Entrammo.
    
    Era una camera matrimoniale, spaziosa ...
    ... ed arredata con gusto. Sullo scrittoio c’erano delle confezioni di preservativi, ma papà non li prese. Sapeva che prendevo la pillola e che quindi non ne aveva bisogno.
    
    Ci accostammo al letto. Si tolse velocemente la camicia, lasciandola sul pavimento. I pantaloni fecero la stessa fine, insieme a scarpe e calzini. Non aveva né boxer né slip.
    
    Il suo pene era ancora abbastanza duro da sporgere quasi orizzontale.
    
    Mi tolse il mollettone, sciogliendomi i capelli, poi mi tolse il vestito, lasciandolo scivolare a terra. Mi ero già tolta i sandali.
    
    Emise un ‘oh’ di approvazione quando mi vide l’intimo. Mi prese per mano mi fece sedere sul letto, spingendomi verso il centro. Mi tolse le mutandine.
    
    Riprese a baciarmi. Lentamente mi fece sdraiare sopra di lui, e, mentre mi accarezzava ovunque, mi scoprì il seno. Sentivo la sua lingua esplorarmi dappertutto, la sua lingua guizzava veloce ora a leccare il seno, ora il collo. Mi baciava spesso i capezzoli. Mi tolse il reggiseno.
    
    La sua bocca ritornò sul mio seno. Prese un capezzolo tra le labbra e prese a succhiare voracemente. Sembrava quasi che si stesse allattando, anche se non usciva niente dai capezzoli. Saltava da un capezzolo all’altro molto frequentemente. Sotto l’azione della sua lingua li sentivo doloranti, ma anche molto duri ed eccitati.
    
    Ci girammo sul fianco.
    
    Le sue dita scivolarono sulla fessura e affondarono nella mia intimità. Io gemevo sottovoce sentendo la sua mano in un lento andirivieni. Poi la ...
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