1. Gioco inconfessabile


    Data: 10/04/2019, Categorie: Feticismo Tabù Autore: ladyboylover1970, Fonte: xHamster

    Il rumore della macchina di mia madre nel giardino sostituì quello pigro della giornata d'estate che stava accarezzando i miei sensi.
    
    Erano quasi le sette, e sapevo che la notte passata in discoteca era inevitabilmente diventata altro.
    
    Vidi mia madre passare con la gonna di pelle nera vertiginosamente aggrappata alle sue cosce nude e la camicetta bianca che indossava ridotta ad uno straccio.
    
    Non resistetti alla voglia di scivolare come un ombra sul balcone che univa la mia camera da letto alla sua.
    
    L'aria del mattino mi accarezzò la schiena nuda mentre nei boxer l'idea di quello che stavo per vedere iniziava a dare già consistenza alla mia erezione.
    
    Forse l'avevano chiavata direttamente sul sedile della macchina a giudicare dallo stato dei vestiti oppure quello era stato solo l'antipasto di ciò che era seguito.
    
    La vidi spogliarsi velocemente, mi gustai i capelli biondi che le accarezzavano la schiena mentre la gonna scivola a terra ed i grossi seni debordano dal body bianco a balconcino.
    
    Le sue dita scivolarono tra le cosce per slacciare il body da sotto, ci siamo...
    
    pregustai quei pochi istanti prima di vederla a fica nuda.
    
    Svogliatamente la vidi riporre il body direttamente nella cassettiera ancora sporco, poi la vidi trascinarsi sotto la doccia visibilmente distrutta dalla serata.
    
    Ritornai a letto pensandola mentre si ripulisce dal miele del suo amante sotto la carezza dell'acqua tiepida, mi vergognai per l'oscenità dei miei pensieri ma non ...
    ... riuscii a fare a meno di scostare l'elastico dei boxer.
    
    Sapevo che tra meno di un ora sarebbe uscita per andare in ufficio e la curiosità di esaminare quel body mi convince ad indugiare solo nel concedermi pochi colpi di mano, pregustando il piacere di venire mentre tenendo l'indumento usato tra le dita.
    
    Quando sentii il campanello suonare mi resi immediatamente conto di essermi lasciato scivolare tra le braccia di Morfeo.
    
    Sapevo già di chi si trattava, Michela la mia ragazza aveva detto ai suoi che sarebbe stata da me tutta la mattina per studiare, anche se in realtà i nostri programmi erano decisamente diversi.
    
    Tra noi aveva preso vita un gioco di perverso feticismo, nato quasi per caso alcune settimane prima a casa sua.
    
    Cercando nei cassetti di sua madre un paio di calze da prendere in prestito aveva trovato un reggicalze nero con cui si era messa a giocare per provocarmi.
    
    La cosa aveva innes**to un perverso meccanismo voyeuristico ed insieme ci eravamo ritrovati a curiosare tra l'intimo dei suoi genitori mentre le nostre dita iniziavano a sfiorare con fare malizioso l'uno il corpo dell'altra.
    
    L' intimo anonimo di sua madre non era certo una fonte di ispirazione per le mie voglie, ma il suo bisogno di commettere quel peccato inconfessabile che abita la mente di moltissime figlie mi fece finire sul divano con indosso una camicia di suo padre e le sue mutande prese dal cesto della biancheria sporca.
    
    L'odore di cazzo era lievissimo ma si poteva ancora ...
«1234»