1. IL BAGNO DELL'INNOCENTE RAGAZZA


    Data: 01/04/2019, Categorie: Voyeur Prime Esperienze Autore: sennaccherib, Fonte: xHamster

    ... tutto nella bacinella piccola, quella di lamiera, che usavo per fare il bucato.
    
    Sistemai la bacinella nella pietra in alto, dove il ramo di un castagno sfiorava con le fronde la roccia. Tutt'attorno solo il volare delle ultime rondini accompagnate dai loro piccoli, pronte a migrare chissà dove.
    
    Sarei voluta andare con loro. Lontano. Verso l'ignoto.Tolsi dalla bacinella i vestiti da indossare e iniziai a spogliarmi.
    
    La gonna dalle grandi rose rosse, la maglietta di cotone gialla.
    
    Pensai un istante alle raccomandazioni di mia madre, ma tolsi via anche la sottoveste, che era capace di nascondere le trasparenze ma non le voglie del mio giovane corpo.
    
    Tolsi via anche il reggiseno e le mutande, macchiate leggermente di sangue e di umori. Dopo avrei lavato tutto, e l'indomani per sette giorni sarebbero stati nuovamente i miei vestiti.
    
    Rimasi nuda. Mi abbracciai, in un gesto di timidezza, nascondendomi i seni.
    
    Poi urlai
    
    "evvaaaaiiiiii"
    
    Mi buttai dalla roccia bassa nel laghetto. A bomba come dicono i miei cugini, Tenendomi le gambe su con le mani e chiudendo forte forte gli occhi.
    
    Senti il mio corpo invaso dalla fredda acqua del fiume. Un senso di pulito mi accolse. E spruzzi di acqua investirono un raggio di tre metri.
    
    Iniziai a lavarmi, insaponai prima i miei capelli, i mei seni , la mia pelosa femminilità, cercai di fare altrettanto con la schiena, senza poche difficoltà, le gambe, i piedi, tutto. Era meraviglioso. Mi immersi nell'acqua, e ...
    ... nuotai, qualche bracciata coi piedi rigorosamente sul fondo, non sapevo nuotare, avevo paura di non toccare, anche se la, ero certa, non c'erano buche.
    
    Ora il mio corpo era completamente pulito. Profumato. Sarei rimasta ore a fare il bagno nuda. Ma sapevo che il tempo era trascorso molto più velocemente di quanto percepissi.
    
    Il mio corpo era bello. Ero alta un metro e sessanta, i miei capelli erano neri come il corvo, e i miei occhi marroni, come le castagne. I miei occhi erano grandi ed espressivi, parlavano a guardarli. Avevo una quarta abbondante, e quei seni ancora sarebbero cresciuti. Ma non tanto. Avevo labbra morbide e carnose.
    
    Ma quella bocca l'avevo usata soltanto per mangiare e per bere.
    
    Anche se avevo desiderato tante volte baciare. E di fare altre cose. Quelle che la mamma faceva al babbo.
    
    Che ero bella me lo aveva detto Massimo, il figlio del muratore. Aveva 20 anni ed era forte. Non che mi interessassi di lui, ma quel complimento che mi aveva fatto il giorno della Assunta, il 15 agosto, in piazzetta, mi aveva scosso.
    
    Non che non me lo avesse detto altra gente che ero bella, ma quando me lo aveva detto lui mi aveva fatto un altro effetto.
    
    Stavo per uscire dall'acqua. Non avrei voluto. Ma sembrava di sentire in lontananza la voce di mia madre:
    
    "Laaauraaaa"
    
    "Laaaauraaa"
    
    Era giunto il tempo di indossare gli abiti della domenica. Anche perché dopo pranzo dovevamo andare in piazza che c'erano le prove della banda musicale per la domenica ...