1. Diventare puttana da strada (parte II)


    Data: 31/03/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Marta G., Fonte: EroticiRacconti

    ... pagamento”
    
    “Non lo so troia, mi hai fregato, comunque voglio provare” disse accostando in una piazzola.
    
    “Fammelo drizzare di nuovo, se ci riesci” mi ordinò.
    
    Mi detti da fare un bel po’, ma il cazzo sembrava ormai inerme.
    
    “C’è qualcosa che ti stuzzica la fantasia che io possa fare per fartelo alzare di nuovo?” chiesi al camionista
    
    “Pisciami sul cazzo” disse con un tono esasperato dalla perversione.
    
    “Sei un vero maiale” gli dissi, fingendo indignazione.
    
    In realtà la sua proposta mi aveva dato una spese di scossa alla fica, come se qualcuno me la toccasse, per quanto mi aveva eccitata.
    
    “Comunque l’extra ti costerà 50 euro” gli dissi.
    
    “Ci sto, scendiamo” mi rispose bramoso.
    
    Scendemmo dal camion.
    
    “Ok” dissi “per tua fortuna mi scappa la pipì, ma come ci mettiamo?”
    
    “Ora ti aiuto io” mi disse tirandomi su la mini.
    
    Poi con una delle sue mani possenti mi afferrò una cosce e mi fece alzare una gamba, sistemandomi il piede sul predellino per salire sull’abitacolo del camion. Lui intanto si era sfilato jeans e slip e adesso stava con il suo cazzo ancora gocciolante di sborra, moscio, ma ancora scappellato fino in fondo a cinque centimetri dalla mia fichetta.
    
    “Quando sei pronta tesoro, io sono qua” disse tutto soddisfatto.
    
    Non me lo feci ripetere due volte, iniziai una lunga pisciata che gli inondò direttamente il cazzo, pulendolo dalla sua venuta precedente. Lui mentre io gli pisciavo sulla cappella si segava furiosamente.
    
    Quando ebbi ...
    ... finito guardai sotto, la mia fichetta ancora gocciolava di pipì, il suo cazzo era tornato mezzo duro. Non di pietra come prima, ma una cosa accettabile per farsi una scopata. Non persi tempo, gli infilai il guanto e appoggiando le mani alla portiera del suo camion mi misi a pecora offrendogli l’accesso alla mia figa fradicia di pipì e umori.
    
    Lo sentii armeggiare un po’ sulle la labbra della figa, probabilmente la sua non completa erezione e il profilattico gli stavano dando qualche difficoltà ad entrare. Misi una mano dietro per guidarlo dentro, alla fine non senza difficoltà lo accolsi in me.
    
    Prese a chiavarmi con forza, sentivo le sue palle sbattere libere. Man a mano che la chiavata andava avanti lo sentivo indurirsi dentro di me. Poi mi tiro su una gamba per stringere un po’ il mio corridoio e offrire più attrito al suo cazzo. Evidentemente era abituato a scopare senza guanto e aveva bisogno di sensazioni più forti per venire, considerando anche che sarebbe stata la seconda sborrata nel giro di mezzora. Così decisi di aiutarlo e contrassi più che potevo i muscoli della mia fichetta intorno al suo pene. Capii subito che lui aveva avvertito il cambiamento, infatti cominciò a sbuffare e gemere, diminuendo il ritmo dei colpi che mi stava dando, ma penetrando sempre più a fondo. Finché emise un rantolo e premette il cazzo con forza sulla mia cervice, capii che stava sborrando tutto quello che gli era rimasto nei coglioni.
    
    Quando ebbe finito sfilai il condom e questa volta ...