1. Diventare puttana da strada (parte II)


    Data: 31/03/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Marta G., Fonte: EroticiRacconti

    Mi sentivo davvero eccitatissima dopo il primo incontro.
    
    Mentre ripensavo all’accaduto si fermò un camion davanti a me.
    
    Dal finestrino mi fece cenno di salire un attempato signore sulla sessantina, barba bianca, canuto e con una bella pancia prominente.
    
    Mentre guidava, senza tanti convenevoli, mi ficcò la mano destra tra le cosce. Chiaramente mi trovò ancora bagnata per la prestazione precedente.
    
    “Lo sapevo che eri una troia vogliosa” disse ghignando.
    
    Quelle sue parole non fecero che eccitarmi di più. Non potei trattenermi da tirargli fuori il cazzo dai pantaloni mentre ancora guidava. Lui era già duro, lo scappellai decisa e inalai il suo odore maschio. Rimasi stupita per la sua durezza, nonostante non fosse più un giovincello. Prima di portarmelo alla bocca abbassai ulteriormente l’elastico degli slip per far uscire fuori anche i coglioni. Erano le palle più grosse che avessi mai visto, pelose al punto giusto e sode.
    
    “Mio Dio” esclamai “sono enormi”
    
    “Certo tesoro e sono piene per te, sai alla mia età non è che capiti di svuotarle tutti i giorni come un tempo” mi disse sorridendo.
    
    “Da quanto non sborri?” chiesi incuriosita.
    
    “Una decina di giorni” rispose.
    
    “Cavolo, sarai pieno” dissi “la voglio tutta in bocca”
    
    “Tesoro, sei un puttana, pago e decido io dove sborrare” mi rimproverò il vecchio camionista.
    
    Ma non aveva fatto i conti con la mia bocca e con la sua voglia, infatti nonostante il rimprovero avevo iniziato a fargli un bel ...
    ... pompino. Appena sentì la mia lingua sul suo glande emise un mugolio di piacere e non si sognò nemmeno di provare a fermarmi. Dopo appena un minuto decisi di aumentare l’intensità, quindi passai da semplici passaggi di lingua sulle parti più sensibili della cappella, bordo e filetto, alla pompa vera e propria. Facevo su e giù sul suo cazzo fino a farmelo arrivare in fondo alla gola, lui era in estasi, mi fermai solo un attimo per dirgli di stare attento alla strada e poi continuai.
    
    “Cazzo, sei bravissima, ci sono quasi” gemette
    
    Quella fu musica per le mie orecchie, aumentati un po’ l’intensità ma concentrandomi soprattutto sulla cappella in modo da non farmi schizzare direttamente in gola, volevo assaporare per bene il suo nettare. Nel frattempo misi una mano su quegli enormi testicoli per dargli ancora più piacere.
    
    Appena avvertì il tocco sulle palle lo sentii irrigidirsi tutto e inarcare la schiena spingendo il cazzo verso la bocca che gli stava dando tutto quel godimento. Il primo schizzo da solo mi riempi la bocca, continuò, sembrava non finire, dovetti aprire un po’ le labbra per farne uscire qualche goccia e non rimanere soffocata. Sborrò per circa un minuto, senza dire esagerazioni.
    
    Quando mi accorsi che aveva finito mi scostai dal cazzo e gli feci vedere la mia bocca piena prima di ingoiare tutto il contenuto caldo e viscoso.
    
    “Questo te lo offre la casa, tesoro” gli dissi “ce la fai a fare quello che volevi fare quando mi hai salita? Questa volta a ...
«123»