1. Protege Moi


    Data: 18/03/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: scopertaeros69, Fonte: EroticiRacconti

    Le avevano dato una stanzetta per prepararsi, … prepararsi... in delicato eufemismo, una foglia di fico, l'ultima che le avevano concesso di concedersi, prima di affrontare quello che l'aspettava oltre quella porta.
    
    Mai quel legno le era sembrato così fragile, così inadatto a contenere la tempesta che la separava, che avrebbe dovuto inevitabilmente travolgerla, nel contempo, l'unica cosa che ancora la divideva da lei.
    
    Non era un anima innocente, non lo era di certo, non sarebbe stata lì, eppure in qualche modo sapeva che varcata quella porta ogni possibilità di redenzione, di ipocrita salvaguardia sarebbe stata compromessa... però oltre quella porta c'era lei.
    
    Guardò quella mascherina sulla mensola, l'unica protezione che avrebbe avuto tra sé e quel mondo che l'aspettava, un fragile riguardo, uno scudo di pochi centimetri tra il proprio e altri sguardi, decise di non indossarla.
    
    Si liberò della maglietta e del reggiseno, li appoggiò su una poltroncina, tenne la minigonna leggera, raccolse i capelli in due piccoli codini con gli elastici presi dalla borsetta, si avviò verso la porta.
    
    I suoi piccoli deliziosi seni svettavano di eccitazione e di quella piccola differenza di temperatura che ne aveva indurito i capezzoli.
    
    La mano non aveva ancora toccato la maniglia, che esitò, una voce dentro di sé la spingeva oltre “Vai ti aspetta...non indugiare!”, eppure si fermò.
    
    Tornò alla borsa, frugò l'interno, con un sospiro di sollievo trovò qunato stava cercando, ...
    ... agganciò alla minigonna il piccolo lettore Mp3, posizionò le cuffiette sulle orecchie, attivò la play list, attese che il silenzio fosse interrotto.
    
    Prese la maglia dalla poltroncina e la pose sulla schiena, come avrebbe fatto per camminare in un prato, un giorno di primavera.
    
    Il suono della melodia creò per lei una nuova, barriera, una sottile cappa di vetro dal quale avrebbe potuto vedere senza essere toccata.
    
    Aprì la porta godendo di ogni istante del cedere della maniglia sotto la pressione della mano, la sospinse e fu nel mondo, non era successo nulla, non ancora, un altro grande specchio l'attendeva, si fermò a guardarsi in un ultimo appagamento narcisista; era l'ironica rappresentazione della maliziosa innocenza di una collegiale.
    
    La musica cullava le sue tempie, difficile non seguirne il lento piacevole ritmo.
    
    Fu così che la trovò, spoglia come lei e in un certo senso più di lei, la vide riflessa arrivarle da dietro, lenta, sinuosa, dolce, determinata ed indecente chiusa ancora nei suoi jeans dal quale emergevano gli string di un tanga.
    
    Le passò un braccio dietro al collo per cingerla e attirarla a sé, il primo bacio di quella notte, il delicato sfiorarsi dei loro capezzoli in quel primo delicato contatto.
    
    Sì incamminarono per il corridoio, la musica continuava a cullarla nel suo mondo ovattato.
    
    La porta era aperta, un altra musica, altri suoni, premevano per forzare la delicata barriera che aveva posto al limitare delle orecchie, la stanza si ...
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