1. Bozzetto erotico #1. Sandra, Berlino.


    Data: 16/03/2019, Categorie: Etero Autore: rubinetti, Fonte: RaccontiMilu

    La guardavo seduta sul letto mentre si toglieva le calze nere, arrotolandole lentamente verso il basso. Il colore della guaina contrastava con il bianco delle sue cosce, tornite, piene, burrose. Mentre si chinava in avanti per completare l’opera, i suoi seni penzolavano in avanti. Di lei mi avevano colpito due cose, quando l’avevo incontrata sulla Orianenburge Strasse, vicino al Monbijoupark: i seni che si intuivano rotondi e abbondanti anche se portava una maglietta a collo alto e la parlata inglese che tentava, senza riuscirci, di cancellare l’accento tedesco. Ne veniva fuori un idioma che mi aveva incuriosito, che mi divertiva, che mi sembrava particolarmente dolce al suono. Sono questi i piccoli particolari che mi rendono desiderabile una donna. Ci eravamo accordati velocemente sul prezzo ed eravamo andati in un vicino alberghetto che accoglieva le prostitute e i loro clienti.
    
    Ora eravamo lì, in una stanza spoglia ma calda, che ci proteggeva dalla temperatura rigida di Berlino. Aveva appena finito di togliersi le calze e ora mi guardava sorridendo: “Da cosa vuoi cominciare?”
    
    Me ne stavo appoggiato alla parete, mentre fumavo una sigaretta e la guardavo intensamente. Mi sembrava di avere un’aria cinematografica ma probabilmente l’effetto virava più sul ridicolo. “Vorrei…” provare ad abbozzare, ma quasi mi vergognavo a finire la frase, “Potremmo… insomma, potresti iniziare a fare…” “Vieni qui”, tagliò corto lei e io mi sentii così sollevato da riuscire ad abbandonare ...
    ... quella posa artificiosa, spegnere la sigaretta nel posacenere sul comodino e fare qualche passo per avvicinarmi.
    
    Se ne stava ancora seduta sul letto e appena le fui davanti iniziò a sbottonarmi i pantaloni. La guardavo, bionda e dalla pelle candida, formosa, quasi uno stereotipo estetico. Avrei quasi voluto che mentre cercava di tirarmelo fuori assumesse quella espressione che talvolta si legge nei peggiori racconti erotici: “Me lo tirava fuori e il suo sguardo era quello di una bambina intenta a rubare dal vasetto della marmellata”. Per fortuna, almeno nei gesti e nelle espressioni, sfuggiva ai cliché e alla banalità. I suoi occhi marroni guizzavano, ma senza tradire alcun senso di trasgressione, di divertimento o di passionalità. Era una prostituta: non le dispiaceva – o almeno, mi sembrava di non dispiacerle – ma nemmeno era in preda a chissà quale sentimento.
    
    Quando riuscì a tirarmelo fuori era già duro e un po’ lei se ne stupì. “Mi eccito facilmente… ti avverto, potrei anche non durare molto…” A queste parole, lei sorrise divertita: non capii se per mettermi a mio agio o perché trovava divertente questa mia difesa non richiesta. Lo prese in bocca, recitando quasi una parte: iniziò a leccarlo dolcemente, mollemente come dolci e molli erano le fattezze del suo corpo. Saettava con la lingua su tutto il glande, ora insistendo sul frenulo, ora alternando delle piccole succhiatine sulla parte superiore. Intanto con la mano accarezzava lievemente i testicoli. Sentii subito ...
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