Collina di Torino, ore 25.
Data: 15/03/2019,
Categorie:
Etero
Autore: auricom, Fonte: RaccontiMilu
... oggetto che serve al mio cazzo.
Ti prego Gian, spaccami il culo, ti prego.
Sono sorpreso. Non avrei immaginato che questa cagnetta arrivasse a tanto, ma evidentemente è proprio troia fino al midollo. A casa ha il ragazzo che l’aspetta e lei invece è qui a farsi impalare dal mio cazzo. Con questo pensiero estraggo il pisello dalla fica e senza ragionare un secondo glielo butto nel culo. Per me è la prima volta, ma l’idea di farle male non mi sfiora neanche per un momento. Il cazzo è lucido dei suoi liquidi, si appoggia al suo sfintere, si gonfia per la pressione e con un colpo secco le entra dentro fino alle palle. Lei lancia un urlo, ma io la sbatto con più forza contro la macchina.
Stai zitta stronza. Devi solo prenderlo e stare zitta, hai capito?
Il culo è strettissimo, ma non me ne frega niente. Inizialmente spingo lentamente, poi sempre più forte e sempre più veloce. Sulle prime lei è rigida, le devo aver fatto male, ma poi inizia a sciogliersi e subito riprende ad assecondare i mie movimenti. Non le ci vuole molto prima di riprendere a sospirare e gridare come prima, come quella troia in calore che si nasconde sotto il suo viso innocente, dietro il suo sguardo angelico.
Non saranno ...
... passati più di cinque minuti da quando è iniziato questo furioso accoppiamento, ma io ormai ho solo voglia venirle fino nello stomaco. Sento il cazzo che è vicino allo spasimo e per raggiungere quell’apice che tanto desidero la sbatto se possibile con sempre maggiore violenza. Ti piace zoccola? Vero che ti piace? Vero che ti eccita da matti farti sbattere come una puttana mentre il tuo amichetto ti aspetta tranquillo a casa? Ti piace essere puttana vero?
Lei ansima come una maiala, il suo corpo ondeggia spinto dal mio cazzo ed è la cosa più eccitante che i miei occhi abbiano mai visto.
Poi sento parole sconnesse: Gian, ti prego, Gian, riempimi il culo, voglio il tuo sperma, lo voglio, lo voglio, lo voglio’
E io non sento più nulla perché il mio cazzo è un torrente in piena che le riversa nel culo un litro di sperma. Sento le contrazioni che sembrano non arrestarsi mai, mentre il pisello eiacula.
O mio dio, fottere questa puttanella, è stata allo stesso tempo la cosa più detestabile e più appagante che abbia fatto. Non c’è niente come fare la cosa sbagliata, soprattutto se la cosa sbagliata è scoparsi una ragazza che non conta un cazzo, ma con un corpo che chiede solo di essere utilizzato.