1. Collina di Torino, ore 25.


    Data: 15/03/2019, Categorie: Etero Autore: auricom, Fonte: RaccontiMilu

    Arriviamo al parcheggio e usciamo. Lei &egrave vestita con una gonnellina rossa con un motivo scozzese a quadri e una camicetta nera abbastanza stretta. I primi due o tre bottoni sono staccati lasciando intravedere le curve dei seni. Ha i capelli tirati e legati dietro la nuca. Gambe coperte da calze scure e scarpe col tacco. &egrave davvero attraente e più la guardo, più ho voglia di scoparla.
    
    Lei gira intorno alla macchina e viene verso di me. La luna non &egrave piena, ma c’&egrave abbastanza luce per vederla. Non dice niente, cammina silenziosa, con una aria indecifrabile. Io rimango fermo, chiudo la portiera e mi appoggio alla macchina. Sono un po’ teso per quello che sta per succedere, il pisello che già preme contro i pantaloni.
    
    Lei mi &egrave vicinissima adesso, &egrave ferma davanti a me e mi guarda. Non dice niente. Con una mano le accarezzo una guancia e le tocco i capelli, mentre con l’altra scivolo lungo il suo fianco e le tocco la curva della schiena sopra il sedere. Sento il suo respiro che accelera, la sua pelle &egrave bollente. La tiro verso di me incollo le labbra alle sue. Finalmente posso baciarla senza preoccuparmi di niente e di nessuno. Subito la mia lingua va a cercare la sua. Lei sospira e si lascia completamente andare quando le mie mani possono stringerla palpandole il sedere e premendo il suo bacino contro il mio per farle sentire tutta la voglia che ho di possederla. Poi mentre la passione del bacio aumenta sempre più esploro la sua ...
    ... schiena, la stringo più forte così da sentire la morbidezza dei suoi grossi seni premuti contro il mio petto.
    
    Stacco le labbra dalle sue, abbandono il sapore dolce della sua lingua e scivolo verso il calore del suo collo. Lei mi capisce e alza il viso al cielo coperto dagli alberi che ci sovrastano. Intorno a noi c’&egrave solo silenzio e i suoi sospiri che mi sembrano assordanti. Le bacio il collo pian piano salendo fino ad uno orecchio. Non resisto e le succhio un lobo. Le sue mani si agganciano quasi con rabbia alla mia schiena, sento le sue unghie artigliarmi e poi solo una parola: scopami.
    
    Poi &egrave silenzio. Io mi stacco per un breve attimo dal suo orecchio e lei ripete con insistenza: ti prego scopami.
    
    Torno a baciarla, ma questa volta con molta più rabbia. Le mie mani scivolano veloci verso i bottoni che chiudono la sua gonnellina. Li faccio saltare e con un gesto brusco spingo la gonna verso il basso. Faccio fatica, ma lei si dimena un po’ e mi aiuta. Quando la gonna arriva a metà coscia il cazzo non mi sta più nei pantaloni. Mi stacco da lei e forse con un po’ di violenza la sbatto contro la fiancata della macchina. Non le lascio il tempo di voltarsi e la tengo premuta contro il metallo freddo della portiera. Lei continua ad implorarmi di scoparla e più lo ripete, più perdo il controllo.
    
    Mi slaccio la cintura, mi calo i pantaloni e poi le mutande liberando finalmente il cazzo. &egrave durissimo e ha solo voglia di lei e della sua calda fica. Con rabbia le ...
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